Il Polisario all’Onu: no allo sfruttamento delle risorse naturali nel Sahara occidentale
Lo sfruttamento delle risorse naturali del Sahara occidentale, è il tema centrale
della controversia tra il governo di Rabat e il popolo sahrawi, che dal 1975 chiede
l’autodeterminazione del proprio territorio. In una nota al segretario generale dell’Onu,
Ban Ki-moon, il Fronte Polisario che si oppone da 35 anni all’occupazione del Sahara
occidentale da parte del Marocco, esprime la sua contrarietà ai continui accordi firmati
tra società straniere e Rabat sull’utilizzo delle risorse naturali nel Sahara occidentale.
“Rabat cerca di coinvolgere le società straniere per legittimare l’occupazione”,
sottolinea il Polisario. L’Unione Europea ha sancito accordi con il Marocco sulla
pesca nelle acque del Sahara occidentale ma con una risoluzione del 25 novembre scorso
il Parlamento Europeo ha espresso parere negativo sul rinnovo di tali accordi, convocando
il mese prossimo una nuova riunione sull’argomento. A fine aprile scadrà anche il
mandato della missione delle Nazioni Unite sul territorio (Minurso) mentre nei campi
profughi – situati in territorio algerino – la situazione è tranquilla dal punto di
vista politico ma “la popolazione è delusa dall’assenza di progressi e i giovani sono
in fermento, esigono una soluzione” ha riferito all’agenzia Misna Omar Mih, rappresentante
del Polisario in Italia (G.P.)