I giornalisti parlamentari a Strasburgo chiedono ad Ankara di rispettare la libertà
di stampa
L’Associazione dei giornalisti europei ha annullato la scorsa settimana la riunione
prevista a Bursa, in Turchia, a causa della situazione critica in cui si trovano molti
operatori dell’informazione in questo Paese. Secondo uno dei delegati dell’Associazione
Dogan Tilic, 68 giornalisti turchi sono attualmente detenuti e 2 mila sono sotto inchiesta
per ragioni che lo stesso Parlamento europeo, in una risoluzione del 9 marzo ha duramente
criticato. Per protestare contro l’arresto dei colleghi accusati di cospirazione antigovernativa
8 mila giornalisti sono scesi in piazza il 4 marzo e il 19 marzo ad Istanbul ed ad
Ankara. L’allarme è stato raccolto a Strasburgo dall’Associazione dei giornalisti
parlamentari, che ha chiesto ad Ankara di fermare le “minacce e intimidazioni nei
confronti della stampa’’. La stessa Associazione ha chiesto al Consiglio d’Europa
di “intervenire presso le autorità della Turchia, che presiede attualmente il Comitato
dei ministri, affinché il Paese rispetti la libertà di stampa”, pilastro di una società
democratica’’. Si cerca di rompere il muro di silenzio che circonda la situazione
dei giornalisti turchi. “I media occidentali, così sensibili alla libertà di espressione
in Paesi come Cuba o la Cina, sono stranamente distratti”, “tranne poche eccezioni,
come il Financial Times e New York Times”, “su tutto ciò che avviene in Turchia, ha
denunciato - sul Sito di Articolo 21 - Asli Kayabal, corrispondente in Italia del
quotidiano Cumhuriyet”. (A cura di Roberta Gisotti)