In Africa si parlano 2000 lingue, circa il 30% del totale degli idiomi parlati nel
mondo. Quattro i principali ceppi linguistici: Afroasiatico, Nigero-kordofan, Nilo-sahariano,
Khoisan. Come riferisce un dossier di Aurelia Ferrari per l’agenzia Misna, il patrimonio
linguistico dell’Africa è uno dei più ricchi del mondo, e tuttavia è minacciato dalla
globalizzazione. Secondo un recente studio dell’Unesco, tra 500 e 600 lingue parlate
nel continente africano sarebbero in via di estinzione, tra le quali 250 già quasi
scomparse. Due zone sembrano essere le più colpite da questo fenomeno: l’una, ad est,
comprende 5 Paesi (Etiopia, Uganda, Tanzania, Kenya e Sudan) l’altra, ad ovest, è
composta essenzialmente da Nigeria e Camerun. Di fronte al fenomeno di non diffusione
di alcune lingue africane, che porta con sé la non trasmissione di patrimoni culturali
e della storia di società intere, nascono alcuni organismi che cercano di reagire
a questo problema. In Camerun l’Ong Nacalo sostiene delle azioni per l’alfabetizzazione
degli adulti nella loro lingua materna, mentre il Propelca (Programma operativo di
ricerca per l’insegnamento delle lingue camerunesi) favorisce quella dei bambini.
Recenti studi hanno dimostrato che l’alfabetizzazione in lingua madre consente un
migliore apprendimento scolastico e una migliore acquisizione delle lingue e che gli
ordinamenti linguistici in favore delle lingue locali sono più adatti ad assicurare
l’evoluzione delle popolazioni e lo sviluppo del Paese. (G.P.)