2011-03-22 14:48:36

La filosofia può rispondere ai bisogni della società: il cardinale Grocholewski presenta la riforma delle Università ecclesiastiche


“La nostra epoca ha bisogno di filosofia”: così il cardinale Zenon Grocholewski, prefetto della Congregazione per l’Educazione Cattolica, presentando stamani nella Sala stampa vaticana il Decreto di riforma degli studi ecclesiastici di filosofia. Presenti all’incontro con i giornalisti anche mons. Jean-Louis Bruguès, segretario dello stesso dicastero, e padre Charles Morerod, rettore magnifico della Pontificia Università S. Tommaso d’Aquino. Il servizio di Roberta Gisotti:RealAudioMP3

"Ecclesia semper est reformanda" per rispondere – ha sottolineato il cardinale Grocholewski – alle nuove esigenze della vita ecclesiale nelle mutevoli circostanze storico-culturali”. Da qui, l’esigenza di una riforma che interessa – ha spiegato mons. Bruguès – le Facoltà ecclesiastiche di filosofia e di teologia e le istituzioni di filosofia e teologia affiliate o aggregate ad esse. Le principali novità riguardano anzitutto gli anni di corso, un anno in più - tre invece che due - nel primo ciclo per il baccalaureato. Poi il curriculo degli studi con la sottolineatura del “carattere sapienziale e metafisico della filosofia, che non nega – ha evidenziato padre Morerod – il ruolo delle altre banche della filosofia stessa”, e la raccomandazione di favorire l’accesso alle fonti, ovvero la lettura degli autori più significativi, che lo studio dei manuali non può sostituire, ricordando ancora che “l’informazione non è formazione”. Infine, il corpo docente che sia quanto più stabile e qualificato possibile. Un Decreto il cui iter è partito nel 2004, per arrivare all’approvazione di Benedetto XVI il 28 gennaio 2011, memoria di San Tommaso D’Aquino. Ma qual è stata la spinta riformatrice? La risposta del cardinale prefetto, Zenon Grocholewski:

“Da una parte, la debolezza della formazione filosofica in molte istituzioni ecclesiastiche, con l’assenza di precisi punti di riferimento, soprattutto riguardo alle materie da insegnare e la qualità dei docenti. Questa debolezza è, inoltre, accompagnata dalla crisi degli studi filosofici in genere, in un’epoca in cui la ragione stessa è minacciata dall’utilitarismo, dallo scetticismo, dal relativismo, dalla sfiducia della ragione stessa di conoscere la verità riguardo ai problemi fondamentali della vita, dall’abbandono della metafisica. Perfino talvolta il concetto della filosofia non appare chiaro. E, d’altra parte, la convinzione, espressa nell’Enciclica Fides et ratio di Giovanni Paolo II del 1998, dell’importanza della filosofia nella sua componente metafisica per ‘superare la situazione di crisi che pervade oggi grandi settori della filosofia e per correggere così alcuni comportamenti erronei diffusi nella nostra società’, come pure la consapevolezza che la filosofia è indispensabile per la formazione teologica”.

Quindi l’auspicio finale del porporato:

“È da augurarsi che questa riforma contribuisca al miglioramento degli studi sia di filosofia che di teologia”.







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