Giornata mondiale dell'acqua, risorsa negata per 800 milioni di persone
Si celebra oggi in tutto il mondo la Giornata dell’acqua indetta dalle Nazioni Unite.
Tanti i convegni, le tavole rotonde e le manifestazioni per sensibilizzare l’opinione
pubblica su una più equa distribuzione e un consumo corretto e responsabile di questa
fondamentale risorsa. Secondo i più recenti dati, oltre ottocento milioni di persone
nel mondo non hanno accesso all’acqua potabile, mentre in Africa l’acqua è un diritto
negato per quattro individui su dieci. Ma per quale motivo l’Africa è uno dei continenti
dove maggiormente si muore per carenza d’acqua? Lo spiega Tommy Simmons, direttore
generale dell’African Medical and Research Foundation, intervistato da Federico
Piana:
R. – Perché
non ci sono le infrastrutture, perché le popolazioni rurali non sono servite, ma anche
quelle urbane sono molto sotto-servite, e perché la concorrenza dell’acqua tra gli
Stati e tra le popolazioni, tra le industrie e l’uso civile, è sempre crescente. L’acqua,
dal punto di vista della sanità, è assolutamente fondamentale: acqua e igiene prevengono
gran parte delle malattie e la carenza di acqua e la presenza di malattie sono uno
dei più grandi elementi nella povertà.
D. – Secondo lei, quali sono
le strategie da attuare per cercare di invertire questa tendenza?
R.
– L’unica soluzione sono maggiori investimenti a livello nazionale, ma anche a livello
internazionale. Di sicuro, gli Stati del nord del mondo, che hanno una certa disponibilità,
non fanno sforzi sufficienti in questo settore, perché se il 40 per cento della popolazione
dell’Africa non ha accesso ad acqua pulita si vede che qualcosa veramente è stato
sbagliato negli anni.
D. – La crescente carenza d’acqua nei prossimi
anni porterà a vere e proprie migrazioni di massa. Lei conferma questo dato che è
stato reso nato da alcuni esperti?
R. – Molte di queste migrazioni sono
già in atto, dalle zone rurali alle zone urbane in Africa. E vediamo anche noi, quotidianamente,
che sono molte le migrazioni dell’Africa che non si possono separare dal problema
dell’acqua.
D. – Secondo lei, queste migrazioni così imponenti per la
mancanza d’acqua come si possono evitare?
R. – Bisogna fare maggiori
investimenti per permettere alle popolazioni più povere di vivere in modo decente,
perché le persone non vogliono migrare semplicemente per un capriccio: le persone
vogliono migrare perché hanno assoluta necessità di stare meglio. Bisogna rafforzare
la capacità delle comunità africane, dei Paesi africani, di sfruttare al meglio e
di gestire al meglio questa preziosa risorsa. Si parlava di conflitti: uno dei primi
conflitti che ci sarà, riguarderà la cessione delle acque del Nilo, che sono molto
contestate, molto ambite da diversi Paesi del bacino del Nilo, e questo sarà un problema
pressante, che riguarderà tutta l’Africa orientale e nordorientale. (ap)