2011-03-22 15:03:19

Giornata mondiale dell'acqua, risorsa negata per 800 milioni di persone


Si celebra oggi in tutto il mondo la Giornata dell’acqua indetta dalle Nazioni Unite. Tanti i convegni, le tavole rotonde e le manifestazioni per sensibilizzare l’opinione pubblica su una più equa distribuzione e un consumo corretto e responsabile di questa fondamentale risorsa. Secondo i più recenti dati, oltre ottocento milioni di persone nel mondo non hanno accesso all’acqua potabile, mentre in Africa l’acqua è un diritto negato per quattro individui su dieci. Ma per quale motivo l’Africa è uno dei continenti dove maggiormente si muore per carenza d’acqua? Lo spiega Tommy Simmons, direttore generale dell’African Medical and Research Foundation, intervistato da Federico Piana:RealAudioMP3

R. – Perché non ci sono le infrastrutture, perché le popolazioni rurali non sono servite, ma anche quelle urbane sono molto sotto-servite, e perché la concorrenza dell’acqua tra gli Stati e tra le popolazioni, tra le industrie e l’uso civile, è sempre crescente. L’acqua, dal punto di vista della sanità, è assolutamente fondamentale: acqua e igiene prevengono gran parte delle malattie e la carenza di acqua e la presenza di malattie sono uno dei più grandi elementi nella povertà.

D. – Secondo lei, quali sono le strategie da attuare per cercare di invertire questa tendenza?

R. – L’unica soluzione sono maggiori investimenti a livello nazionale, ma anche a livello internazionale. Di sicuro, gli Stati del nord del mondo, che hanno una certa disponibilità, non fanno sforzi sufficienti in questo settore, perché se il 40 per cento della popolazione dell’Africa non ha accesso ad acqua pulita si vede che qualcosa veramente è stato sbagliato negli anni.

D. – La crescente carenza d’acqua nei prossimi anni porterà a vere e proprie migrazioni di massa. Lei conferma questo dato che è stato reso nato da alcuni esperti?

R. – Molte di queste migrazioni sono già in atto, dalle zone rurali alle zone urbane in Africa. E vediamo anche noi, quotidianamente, che sono molte le migrazioni dell’Africa che non si possono separare dal problema dell’acqua.

D. – Secondo lei, queste migrazioni così imponenti per la mancanza d’acqua come si possono evitare?

R. – Bisogna fare maggiori investimenti per permettere alle popolazioni più povere di vivere in modo decente, perché le persone non vogliono migrare semplicemente per un capriccio: le persone vogliono migrare perché hanno assoluta necessità di stare meglio. Bisogna rafforzare la capacità delle comunità africane, dei Paesi africani, di sfruttare al meglio e di gestire al meglio questa preziosa risorsa. Si parlava di conflitti: uno dei primi conflitti che ci sarà, riguarderà la cessione delle acque del Nilo, che sono molto contestate, molto ambite da diversi Paesi del bacino del Nilo, e questo sarà un problema pressante, che riguarderà tutta l’Africa orientale e nordorientale. (ap)







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