Francobollo per il 150.mo dell'unità d’Italia. Il cardinale Lajolo: traguardo morale
prima che politico
“La Repubblica una ed indivisibile, come non è solo un elemento costituzionale, così
non è nemmeno un valore morale che può lasciare indifferente la coscienza cattolica”.
Lo ha affermato il cardinale Giovanni Lajolo, presidente del Governatorato dello Stato
della Città del Vaticano, in uno dei passaggi più salienti del discorso pronunciato
ieri alla cerimonia per l’emissione congiunta tra l’Italia e lo Stato della Città
del Vaticano di un francobollo commemorativo dei 150 anni dell’unità d’Italia. Il
porporato ha quindi spiegato che la presente emissione filatelica indente fare riferimento
proprio alla “profonda unità morale”, senza la quale “non vi può essere nemmeno una
stabile e feconda unità politica”. “E dell’unità di questa grande famiglia – ha proseguito
il cardinale Lajolo – i cattolici italiani, con il valore proprio della loro fede
e del ruolo costruttivo di primo piano, da essi svolto nella storia dell’Italia moderna,
sanno di essere parte portante, nella consapevolezza dei sacrifici che l’unità può
comportare, ma anche dei maggiori beni che da essa provengono per tutti”.
Il
presidente del Governatorato della Città del Vaticano ha inoltre ripercorso teppe
più significative nei rapporti tra la Repubblica Italiana e la Santa Sede partendo
dal Risorgimento per arrivare fino alle soglie del nuovo millennio. In particolare,
il porporato si è soffermato sui Patti Lateranensi del 1929 e sull’accordo di revisione
del Concordato Lateranense del 1985, che hanno funzionato come “strumento dell’unità
morale interna al popolo italiano, coordinando consensualmente le istituzioni della
Chiesa Cattolica e la comunità dei credenti con le istituzioni dello Stato e la società
civile”. E anche grazie al riconoscimento reciproco dei due soggetti “l’unità d’Italia
è non solo una realtà politica, ma ben più, una situazione morale pacifica e condivisa”.
“Oggi – ha sottolineto ancora il cardinale Lajolo – anzi, si può ben dire che,
se vi è un’istanza morale autorevole che si esprime in favore dell’unità del Paese,
della Patria italiana, essa è la Chiesa Cattolica, vale a dire la Santa Sede anzi
tutto, e l’Episcopato italiano”. “Nel contesto di tale visione – ha detto in conclusione
il porporato – l’emissione del francobollo è piccola cosa, ma è pur sempre una cosa
bella, ricca di significato per l’occasione che la motiva e le circostanze che l’accompagnano”.
(A cura di Marco Guerra)