2011-03-21 08:25:04

Seconda notte di bombardamenti sulla Libia. Colpito a Tripoli il quartier generale di Gheddafi


Per la seconda notte consecutiva sono proseguiti i raid aerei e missilistici della coalizione internazionale. Colpito un 'bunker' di Gheddafi a Tripoli. Si tratta di un edificio amministrativo situato nel complesso di Bab el Aziziya, la grande area militarizzata all’interno della quale vive il colonnello. Intanto c’è da segnalare il parere critico della Lega Araba, secondo la quale i raid sono andati oltre il loro obiettivo. E ieri il rais ha diffuso un nuovo messaggio contro la comunità internazionale, mentre gli Stati Uniti assicurano che il comando delle operazioni non sarà affidato alla Nato. Sentiamo Amina Belkassem: RealAudioMP3

Dunque, i bombardamenti della notte hanno colpito a Tripoli il quartier generale dove vive Gheddafi, una zona controllata continuamente dai fedelissimi del rais; forse un duro colpo alla leadership libica. Giancarlo La Vella ne ha parlato telefonicamente con Cristiano Tinazzi, uno dei pochi giornalisti stranieri rimasti a Tripoli: RealAudioMP3

La speranza generale è che questa nuova fase della crisi libica, con il coinvolgimento della comunità internazionale, duri il solo tempo necessario per ristabilire il rispetto dei diritti umani della popolazione civile e del diritto all’autodeterminazione del popolo libico. Giancarlo La Vella ha raccolto il parere di Fulvio Scaglione, vicedirettore di Famiglia Cristiana: RealAudioMP3

E la Libia continua ad occupare il primo posto nell’agenda di politica estera dell’amministrazione americana. A confermarlo i continui riferimenti alla crisi, fatti da Obama a Rio de Janeiro, prima tappa del suo tour di 5 giorni in America Latina. Il servizio è di Elena Molinari: RealAudioMP3

E dopo le minacce di Gheddafi, in Italia sono state messe in atto tutte le misure di prevenzione e di sorveglianza necessarie. Il capo dello Stato, Giorgio Napolitano, ha invitato ieri a superare il senso di smarrimento e di paura verso cui sono improntate alcune posizioni critiche. “Non siamo entrati in guerra – ha dichiarato dopo un incontro con il ministro della Difesa, Ignazio La Russa; siamo impegnati in un’operazione autorizzata dal Consiglio di Sicurezza dell’Onu”.

E resta in stallo la vicenda del rimorchiatore “Asso 22” sequestrato ieri in Libia con a bordo 8 italiani, le cui condizioni sono buone, secondo le ultime notizie. Il mezzo è stato attaccato nel porto di Tripoli da uomini armati. La situazione è monitorata da una nave della Marina militare italiana che si trova nell’area.








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