Acnur: rischio di un esodo di massa dalla Libia verso Egitto e Tunisia
L’Alto commissariato delle Nazioni Unite (Acnur) per i rifugiati lancia l’allarme
sull’esodo di massa dei libici che ogni giorno si riversano ai confini del Paese:
si calcola che finora a scappare dalla Libia siano state oltre 300mila persone, delle
quali 158mila si sono dirette in Tunisia, 128mila in Egitto, novemila in Algeria e
quattromila in Niger. Alla frontiera tunisina si avvertono colpi di arma da fuoco
provenienti dalle aree interne della Libia e lungo la strada che da Tripoli conduce
verso Rad Adjir, testimoni raccontano di posti di blocco, molestie e confische di
beni da parte dei soldati filogovernativi. In particolare, fuggire verso il confine
è diventato particolarmente pericoloso per gli uomini soli che rischiano di essere
arruolati con la forza nell’esercito. La situazione non è migliore alla frontiera
con l’Egitto, dove l’Acnur sta collaborando con il governo locale nella gestione dei
flussi dell’esodo dei libici che sono aumentati a ritmi serratissimi, soprattutto
in seguito ai bombardamenti su Bengasi. Molti fuggitivi cercano di raggiungere l’Egitto
per essere curati, dal momento che nell’ospedale di Bengasi non c’è più posto, ma
ci sono molti palestinesi fermi dal lato libico del confine. Si ha notizia, inoltre,
di alcuni rifugiati eritrei che, essendo scappati dal conflitto nel loro Paese, non
possono rivolgersi alla propria ambasciata. Molti altri rifugiati, infine, sarebbero
ancora nascosti in Libia, con le scorte di cibo che si stanno rapidamente esaurendo.
(R.B.)