2011-03-20 12:57:36

Svizzera: i vescovi celebrano oggi il “Dies iudaicus” nel segno del dialogo con gli ebrei


La Conferenza episcopale svizzera celebra oggi, per la prima volta, il “Dies iudaicus”, una giornata di riflessione dedicata al popolo ebraico, che ha il duplice obiettivo di ricordare le radici ebraiche della fede cristiana e di rendere i cristiani consapevoli dei loro rapporti con il popolo dell’Alleanza. In vista del “Dies”, i presuli hanno diffuso un messaggio dal titolo “Sono irrevocabili i doni e la chiamata”, firmato da mons. Vitus Huonder, vescovo di Coira e delegato dell’episcopato nella Commissione svizzera di dialogo tra ebrei e cattolici. Il testo inizia motivando la scelta della data odierna con le letture liturgiche della seconda Domenica di Quaresima, in cui Abramo viene indicato come “padre nella fede” e padre del popolo di elezione, Israele. La storia della salvezza prende quindi inizio dai Patriarchi, Abramo, Isacco e Giacobbe, mediante i quali Dio stringe l’antica alleanza con il popolo ebraico, fondamento della fede cristiana. Nella seconda lettura, tratta dalla Lettera ai Romani – spiega ancora il documento – San Paolo sottolinea i privilegi del popolo dell’alleanza del Sinai, un popolo da cui è nata Maria, la Vergine Madre: “In lei e da lei Gesù Cristo, nostro Signore, avrebbe assunto la sua natura umana”. Il legame con il popolo della Bibbia deve, inoltre, ricordare la responsabilità permanente e sempre attuale della Chiesa nei confronti delle comunità ebraiche, vittime di atrocità durante la seconda Guerra mondiale. I vescovi citano in proposito la Dichiarazione conciliare Nostra Aetate e ribadiscono l’esecrazione da parte della Chiesa di persecuzioni e manifestazioni dell’antisemitismo dirette contro gli ebrei in qualsiasi tempo e da chiunque”. Nel prendere atto del nuovo dilagare dell’antisemitismo, i vescovi svizzeri riaffermano i loro legami e la loro solidarietà con il popolo ebraico e concludono il messaggio commentandone il titolo. “L’irrevocabilità dei doni e della chiamata – sottolinea il Messaggio – indica che Dio continua ad attuare il suo piano di salvezza per Israele, accompagnando il popolo eletto anche nei nostri giorni affinché tutti gli uomini siano salvati e giungano alla conoscenza della verità” (1 Tim 2,4). (M.V.)







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