Svizzera: i vescovi celebrano oggi il “Dies iudaicus” nel segno del dialogo con
gli ebrei
La Conferenza episcopale svizzera celebra oggi, per la prima volta, il “Dies iudaicus”,
una giornata di riflessione dedicata al popolo ebraico, che ha il duplice obiettivo
di ricordare le radici ebraiche della fede cristiana e di rendere i cristiani consapevoli
dei loro rapporti con il popolo dell’Alleanza. In vista del “Dies”, i presuli hanno
diffuso un messaggio dal titolo “Sono irrevocabili i doni e la chiamata”, firmato
da mons. Vitus Huonder, vescovo di Coira e delegato dell’episcopato nella Commissione
svizzera di dialogo tra ebrei e cattolici. Il testo inizia motivando la scelta della
data odierna con le letture liturgiche della seconda Domenica di Quaresima, in cui
Abramo viene indicato come “padre nella fede” e padre del popolo di elezione, Israele.
La storia della salvezza prende quindi inizio dai Patriarchi, Abramo, Isacco e Giacobbe,
mediante i quali Dio stringe l’antica alleanza con il popolo ebraico, fondamento della
fede cristiana. Nella seconda lettura, tratta dalla Lettera ai Romani – spiega ancora
il documento – San Paolo sottolinea i privilegi del popolo dell’alleanza del Sinai,
un popolo da cui è nata Maria, la Vergine Madre: “In lei e da lei Gesù Cristo, nostro
Signore, avrebbe assunto la sua natura umana”. Il legame con il popolo della Bibbia
deve, inoltre, ricordare la responsabilità permanente e sempre attuale della Chiesa
nei confronti delle comunità ebraiche, vittime di atrocità durante la seconda Guerra
mondiale. I vescovi citano in proposito la Dichiarazione conciliare Nostra Aetate
e ribadiscono l’esecrazione da parte della Chiesa di persecuzioni e manifestazioni
dell’antisemitismo dirette contro gli ebrei in qualsiasi tempo e da chiunque”. Nel
prendere atto del nuovo dilagare dell’antisemitismo, i vescovi svizzeri riaffermano
i loro legami e la loro solidarietà con il popolo ebraico e concludono il messaggio
commentandone il titolo. “L’irrevocabilità dei doni e della chiamata – sottolinea
il Messaggio – indica che Dio continua ad attuare il suo piano di salvezza per Israele,
accompagnando il popolo eletto anche nei nostri giorni affinché tutti gli uomini siano
salvati e giungano alla conoscenza della verità” (1 Tim 2,4). (M.V.)