2011-03-19 14:14:20

Malaysia. Cristiani contro il governo: vuole controllare la pubblicazione delle Bibbie


Torna a rinfocolarsi la polemica tra il governo della Malaysia e le Chiese cristiane del Paese sulle 35mila Bibbie ferme da due anni nei porti di Klang e di Kughing e che i cristiani si rifiutano categoricamente di ritirare. Sulle “Kitab” (è questo il nome della Bibbia in bahasa, la lingua malese), infatti, il ministero dell’Interno ha apposto il proprio sigillo che sancisce l’uso esclusivo e riservato di queste Bibbie ai cristiani, senza, però, il consenso della Società biblica della Malaysia. Su ogni esemplare, inoltre, è stato stampigliato un numero di serie, in modo da identificare le spedizioni e tracciare i volumi anche a distanza di tempo. “Ciò è profondamente offensivo per i cristiani – si è rivoltato il presidente della Federazione cristiana della Malaysia (Cfm), il vescovo Ng Moon – la Bibbia, la Parola di Dio viene così trattata alla stregua di un prodotto controllato dall’uomo e di una pubblicazione sovversiva”. La Cfm ha smentito la voce circolata sul raggiungimento di un accordo con l’esecutivo: “Non accetteremo mai una sconsacrazione della Bibbia – ha aggiunto – ogni persona che rispetta le Sacre Scritture sarebbe inorridita da questa situazione perché per noi la Parola di Dio è sacra”. La Cfm, riferisce l'agenzia AsiaNews, si chiede come le Scritture possano diventare una minaccia per la sicurezza nazionale, quando, invece, “un numero incalcolabile di noi le trova utili a portare speranza e guarigione a vite infrante” e fa appello ai cristiani del Paese affinché si uniscano nel rifiuto di ogni sorta di controllo. (R.B.)







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