L’Onu lancia l’allarme: sempre più preoccupante la situazione in Sudan
Resta critica la situazione in Sudan, dove alla violenza mai sopita del Darfur si
aggiungono le tensioni inerenti alla secessione del sud (che sarà effettiva nel mese
di luglio) e in particolare l’aggravarsi della crisi nella regione di Abyei, all’interno
dell’area di transizione. Preoccupazione è stata espressa dall’esperto indipendente
dell’Onu, il giudice Mohamed Chande Othman, che ha evidenziato due problematiche:
il referendum ritardato nella zona di Abyei e le restrizioni alla circolazione dei
meridionali. La situazione di Abyei, nello specifico, riguarda l’attuazione degli
aspetti residui dell’accordo firmato nel 2005, inerenti alla demarcazione dei confini,
l’attribuzione della cittadinanza, la condivisione della ricchezza e dei beni, le
consultazioni popolari nel Nilo azzurro e nello Stato del Kordofan. Nel nord del Paese,
invece, a destare timori è la repressione dei dissidenti politici, che si concretizza
nell’aumento degli arresti e delle detenzioni prolungate, e le continue violazioni
delle libertà fondamentali, incluse la libertà d’espressione, di riunione e di associazione.
A tutto questo, come detto, si somma la situazione del Darfur, dove imperversano gli
scontri tra gruppi armati e forze governative e dove si auspica l’avvio di un processo
di pace che affronti le cause a livello profondo, partendo, ad esempio, dalla marginalizzazione
economica della regione. (R.B.)