2011-03-18 15:09:24

Nelle librerie “Shock Wojtyla. L’inizio del Pontificato” di Marco Impagliazzo, presidente della Comunità di Sant'Egidio


Passare dal sentimento alla storia, dall’affetto per Giovanni Paolo II, alla consapevolezza che la sua elezione al Soglio Pontificio ha cambiato la storia, sconvolgendo le relazioni internazionali. E’ questa la sfida del libro “Shock Wojtyla. L’inizio del Pontificato”, scritto da Marco Impagliazzo, professore ordinario di Storia contemporanea nell'Università per Stranieri di Perugia, di cui è prorettore, e presidente della Comunità di Sant'Egidio. L'opera è edita dalla San Paolo. I tanti illustri contributi, raccolti nel volume accompagnano il lettore in un vero e proprio tour per il mondo, a cavallo tra il XX e il XXI secolo, svelando la grande eredità del Papa polacco. Alla presentazione del testo, c’era per noi Cecilia Seppia:RealAudioMP3

16 ottobre 1978, nel tardo pomeriggio l’annuncio dell’Habemus Papam scandisce il nome del cardinale Karol Wojtyla e la sorpresa risuona nell’applauso di Piazza San Pietro: dopo quasi mezzo millennio il Vescovo di Roma non è più italiano, ma straniero: un polacco. Il libro “Shock Wojtyla” parte da questa istantanea per poi ricostruire con un linguaggio cinematografico ciò che in quel preciso istante accadeva nel resto del mondo. L’esplosione di gioia in Polonia, la soddisfazione e la curiosità in Francia, la speranza in Germania, lo sconcerto e la preoccupazione in Russia: in una parola, uno shock ad est come ad ovest per una scelta che andava ad inserirsi nel principale confronto geopolitico del '900, segnato dalla Guerra Fredda, ma non solo. Sentiamo l’autore Marco Impagliazzo:

“'Shock Wojtyla' per molti motivi. Il primo perché fu un Papa che veniva dall’Est comunista, quando ancora il mondo era diviso in due blocchi: quindi cosa avrebbe detto, cosa avrebbe fatto un Papa che veniva dal comunismo, da una chiesa resistente e che lottava contro il comunismo? Il secondo grande shock fu quello dei cristiani e dei cattolici occidentali che, a quell’epoca, erano piuttosto indeboliti e in loro prevaleva un senso di crisi: ma subito dopo la sua elezione, il Papa disse 'Non abbiate paura! Aprite, anzi spalancate, le porte a Cristo'. Ma 'Shock Wojtyla' anche perché fu un Papa che cominciò a viaggiare per il mondo e questa fu un’altra grande novità; e poi perché il Papa mise al centro l’uomo e pose a livello internazionale il problema dell’attenzione ai valori, alla vita e all’anima delle persone”.

Un’elezione che sconvolge le relazioni internazionali e costringe il mondo politico a prendere coscienza della Chiesa, come la più viva delle istituzioni, capace di rinnovarsi e di porsi come interlocutore ad est, ad ovest e nel sud del mondo. E questa consapevolezza si radica nei gesti, nelle parole, nella testimonianza del Successore di Pietro. Sentiamo il ricordo del cardinale Giovanni Battista Re, prefetto emerito della Congregazione per i Vescovi:

"Certo il mondo lo ha ammirato per quello che ha fatto; lo ha ammirato per i viaggi, lo ha ammirato per i gesti, lo ha ammirato per questa capacità che aveva di penetrare nella realtà: aveva un profondo realismo, illuminato dalla fede. La sorgente di questo suo impegno era soprattutto la preghiera”.

La figura di Papa Wojtyla, scevra dai tanti superlativi che il mondo gli ha attribuito viene, dunque, vista nel libro come una novità e un’opportunità in tutti quegli scenari di crisi economica, culturale, politica, religiosa a cui il suo passaggio ha saputo dare un impulso decisivo. (mg)







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