2011-03-16 14:31:20

La Chiesa in Sud Sudan: fermare le violenze dei ribelli, frenano il processo d’indipendenza


Il vescovo Eduardo Hiiboro Kussala di Tombura-Yambio nel Sud Sudan, chiede – riferisce l’agenzia Zenit - un'azione decisa per fermare le violenze, che teme possano frenare il processo d'indipendenza della regione dal resto del Paese, dopo i risultati del referendum di gennaio per la separazione. Riferendo di un'impennata degli attacchi ad opera dell'Esercito di Resistenza del Signore (Lra) nella zona sud-occidentale del Sudan, il presule ha diffuso una lettera aperta chiedendo pressioni politiche per far sedere il capo dell'Lra, Joseph Kony, al tavolo dei negoziati. In un'intervista rilasciata all'associazione caritativa cattolica Aiuto alla Chiesa che Soffre (Acs), mons. Hiiboro ha affermato che la minaccia di ulteriori violenze potrebbe far sprofondare nel conflitto le regioni vicine, con conseguenze devastanti per il neonato Governo di quello che sembra destinato a diventare il più giovane Paese africano. Nelle ultime settimane l'Lra, noto per la brutalità dei suoi crimini, si è macchiato di una serie di omicidi e rapimenti, tra cui l'assassinio di suor Angelina, una religiosa di 37 anni dell'Istituto locale di Sant'Agostino, uccisa lo scorso 17 gennaio, mentre viaggiava nella diocesi di Dungo, nella vicina Repubblica Democratica del Congo, dove stava fornendo assistenza medica ai rifugiati del Sud Sudan. Il vescovo Hiiboro teme che la violenza possa aumentare se l'Lra approfitterà della maggiore vulnerabilità delle persone che dovranno uscire per coltivare i campi durante l'imminente stagione delle piogge. “Il problema dell'Lra nelle nostre comunità non verrà risolto finché Joseph Kony e gli altri leader non verranno fatti uscire dalla foresta”, ha dichiarato. “Molti dei nostri bambini sono ancora nelle mani dell'Lra”, ha denunciato. “Non sappiamo se sono vivi o morti. Quanti sono riusciti a fuggire dall'Lra portano le cicatrici fisiche e psicologiche di ciò che hanno subito e non saranno mai più gli stessi”. Dal 22 al 25 dicembre, ha proseguito il vescovo, 9 persone sono morte e 7 sono state ferite in attacchi dell'Lra nelle contee di Maridi, Ibba e Yambio, tutte situate nella sua diocesi. 17 persone sono state rapite. Da allora, gli attacchi sono continuati, culminando sabato 5 febbraio, quando 8 persone sono state trovate mutilate e torturate a morte nella regione di Source Yubu, a 130 miglia dalla città di Tombura. Mons. Hiiboro ha avvertito della minaccia rappresentata dall'Lra da quando è diventato vescovo, nel 2008. I suoi timori sono diventati realtà nell'estate e nell'autunno 2009, quando i guerriglieri hanno rapito 17 giovani che stavano pregando in una chiesa cattolica. (R.G.)







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