Mons. Vegliò: maggiore collaborazione tra le Chiese per aiutare migranti e rifugiati
La Chiesa rafforzi il suo impegno a difendere la dignità umana dei migranti: è quanto
sottolinea l’arcivescovo Antonio Maria Vegliò, presidente del Pontificio Consiglio
della Pastorale per i Migranti e gli Itineranti. L’esortazione del presule è contenuta
nel discorso che pronuncerà domani a Gerusalemme, all’Assemblea degli Ordinari Cattolici
di Terra Santa. Intervento che siamo in grado di anticipare nel servizio di Alessandro
Gisotti:
Accoglienza,
giustizia e riconciliazione: sono le parole chiave dell’intervento dell’arcivescovo
Antonio Maria Vegliò, che ricorda innanzitutto le sfide pastorali insite nella difficile
e persistente situazione dei rifugiati e sfollati a Cipro, in Giordania e Israele.
Il capo dicastero ricorda come migliaia di persone siano state costrette a fuggire
a causa della violenza e della distruzione. E avverte innanzitutto che la riconciliazione
rappresenterà un elemento essenziale per tentare di trovare delle soluzioni. Il presule
non manca poi di osservare che da lungo tempo ormai, i cristiani lasciano la culla
del cristianesimo. E ciò è una fonte di preoccupazione particolare, perché comporta
un cambiamento della struttura sociale di questi Paesi e della condizione dei cristiani
che restano.
Accoglienza e ospitalità, sottolinea ancora l’arcivescovo
Vegliò, sono la caratteristica fondamentale del ministero pastorale tra i migranti
e i rifugiati. Quindi, invoca la necessità di una “collaborazione tra la Chiesa d’origine
e la Chiesa d’accoglienza”. La Chiesa d’origine deve, infatti, sentirsi obbligata
di seguire i fedeli che si spostano altrove. La Chiesa d’accoglienza deve essere cosciente
dei suoi nuovi doveri. Dunque, avverte, entrambe sono chiamate a riempire le loro
responsabilità pastorali specifiche alla luce di un sentimento di comunione vivo ed
espresso in modo concreto. “Le Chiese – ribadisce – non possono pensare di rispondere
alla situazione dei rifugiati e dei migranti in modo isolato l’uno dall’altro. Una
cooperazione è necessaria”. Un invito, evidenzia, già evocato al Sinodo dei vescovi
per il Medio Oriente. Servono dunque strutture necessarie all’interno delle diocesi
e una formazione fin dai seminari in visita del servizio pastorale agli sfollati.
Inoltre, mons. Vegliò invita a sostenere quelle politiche che rafforzano i diritti
dei rifugiati e a contrastare atteggiamenti di discriminazione e razzismo nei confronti
dei migranti.