Il cardinale O’Brien: aiuti al governo pakistano solo se rispetta la libertà religiosa
Il governo inglese e tutti i governi occidentali, nel fornire aiuti di cooperazione
al governo pakistano, dovrebbero porre alcune condizioni: il pieno rispetto della
libertà religiosa, la protezione delle comunità cristiane perseguitate, la tutela
dei diritti umani per la fine delle discriminazioni sociali e religiose. E quanto
sostiene il cardinale Keith O’Brien, arcivescovo di Saint Andrews e Edinburgh, intervenuto
oggi a Glasgow, in Scozia, alla presentazione del Rapporto “Perseguitati e dimenticati”,
redatto dall’opera “Aiuto alla Chiesa che soffre”. Come riferiscono fonti dell'agenzia
Fides, in questi giorni il governo inglese ha annunciato che duplicherà i fondi di
cooperazione destinati al governo pakistano, giungendo fino alla ragguardevole cifra
di 445 milioni di sterline. Di fronte a questo annuncio, e ricordando il recente omicidio
del Ministro Bhatti, il cardinale O’Brien ha detto: “Invitiamo il governo del Regno
Unito a ottenere, in via preventiva, garanzie precise dal governo pakistano – e da
altri governi – prima di dare questi aiuti. Aumentare gli aiuti al Pakistan quando
la libertà religiosa non è tutelata e quando coloro che alzano la voce per difenderla
sono assassinati è una politica estera anticristiana”. Il porporato ha aggiunto: “Urge
fare pressione sul governo pakistano – e sugli altri governi dei Paesi arabi – per
la tutela della libertà religiosa: allo stanziamento di aiuti da parte dei Paesi occidentali
deve corrispondere un impegno per il rispetto dei diritti umani”. Il Rapporto 2011
di “Aiuto alla Chiesa che Soffre” rileva che il 75% delle persecuzioni sui credenti
nel mondo riguarda i cristiani, e nota che la situazione delle comunità cristiane
è peggiorata, fra gli altri, in Paesi come Afghanistan, Pakistan e Iraq. (R.P.)