Pakistan: la polizia sminuisce l'assassinio del ministro Bhatti. Timori per Asia
Bibi
Sconcertanti dichiarazioni dell’ispettore generale di polizia, Wajid Ali Durrani,
secondo cui alla radice dell’assassinio di Shahbaz Bhatti, ministro per le minoranze
pakistano potrebbe esserci “un’inimicizia personale”. “Stiamo esaminando i dettagli
della situazione - ha affermato l’ispettore all’agenzia AsiaNews - dal momento che
aveva cattive relazioni con alcuni gruppi locali”. Molto critico il vescovo di Islamabad,
mons. Rufin Anthony: “La polizia di Islamabad sta cercando di trovare un capro espiatorio
per salvarsi e nascondere la sua incapacità”. “É chiaro che Shahbaz Bhatti – ha sottolineato
il porporato - era sotto minaccia degli estremisti. É stato martirizzato – ha continuato
- per aver parlato di una modifica alla legge sulla blasfemia. Questo fatto tragico
- ha aggiunto il vescovo - ha unito i cristiani in tutto il Pakistan. Non lasceremo
che il sangue di questo martire vada sprecato”, ha sottolineato il presule. Intanto,
Asia Bibi, la donna cristiana accusata ingiustamente di blasfemia e il cui caso ha
suscitato polemiche in tutto il Pakistan, è sconvolta e teme per la sua vita. Secondo
la “Masihi Foundation”, Asia Bibi “digiuna e prega”. “É stata colpita duramente dalla
notizia dell’uccisione – ha dichiarato un portavoce dell’associazione - e teme di
poter essere uccisa fra le mura della prigione”. “Stiamo facendo tutto il possibile
per assicurare la sua sicurezza”, ha affermato il portavoce. (M.I.)