Lunedì
14 marzo 2011 - Benedetto XVI all'Angelus di ieri: "La parola “peccato”
da molti non è accettata, perché presuppone una visione religiosa del mondo e dell’uomo.
In effetti è vero: se si elimina Dio dall’orizzonte del mondo, non si può parlare
di peccato. Come quando si nasconde il sole, spariscono le ombre; l’ombra appare solo
se c’è il sole; così l’eclissi di Dio comporta necessariamente l’eclissi del peccato.
" La metafora dell'ombra come presenza del peccato. Le ombre e le luci del
terremoto in Giappone, su cui si allungano le ombre del disastro nucleare e dell'ultima
guerra. Le ombre, zone franche dell'attesa: nello stesso senso l'attesa del clandestino
in fuga dal proprio paese. E poi le ombre come strumento di espressione per il
fotografo: le dichiarazioni di Paolo Pellegrin in mostra in queti giorni a
Milano. Per finire alle ombre sulla cultura italiana commentate da Riccardo Muti
all'indomani del concerto irrituale all'Opera di Roma. L'ombra e la grazia
è il titolo del libro di raccolta di pensieri di Simone Weil che viene
segnalato oggi in una antia eidizone Ruscono del 1996, altrove reintitolato La
pesantezza e la grazia.