Trento: giornata ecumenica internazionale dedicata a Chiara Lubich
Un simposio articolato con approfondimenti, intermezzi musicali e decine di testimonianze
orientate e generate da un intento planetario di accoglienza e riconciliazione tra
credenti in Cristo, appartenenti a diverse Chiese cristiane. È stato questo il clima
ieri sera a Trento, nella giornata ecumenica internazionale dedicata a Chiara Lubich,
fondatrice dei Focolari scomparsa tre anni fa. Un dialogo ecumenico, quello vissuto
e proposto da Chiara Lubich, che diventa un dialogo del popolo, un dialogo della vita,
non un ecumenismo del cuore o della dottrina, conferma Gabriella Fallacara del Centro
Uno dei Focolari, ma un unico cammino verso l’unità, anche se può avere sviluppi diversi.
Un ecumenismo nutrito – aggiunge il vescovo anglicano Robin Schmidt – dall’amore reciproco.
Già siamo uniti a Cristo per il battesimo, per la Sacra Scrittura, per lo Spirito
Santo, per il credo apostolico, per la preghiera, ma non basta: occorre amare, occorre
costruire Gesù in mezzo, nell’amore vicendevole, dove amare secondo la Lubich significa
sapere ascoltare, saper mettersi nei panni dell’altro, sapere accogliere e condividere,
sapere riconciliarsi con l’altro. A questo punto, puntualizza il cardinale cattolico
Miloslav Vlk, per vivere l’unità occorre seguire ed imitare Gesù crocifisso, è Lui
che ha riempito e riempie i traumi vuoti, le divisioni. Le divisioni tra i cristiani
- sottolinea il cardinale Kurt Koch – presidente del Pontificio Consiglio per l’Unità
dei cristiani - devono essere diagnosticate come una lacerazione di ciò che per natura
è indivisibile, cioè il corpo di Cristo. E’ urgente perciò – continua – che tutti
i cristiani recepiscano nuovamente l’unità come connaturale al loro stato di vita
di fede. Uniti a Trento nel ricordo di Chiara Lubich – a detta del metropolita ortodosso
di Italia e di Malta, Gennadios Zervós - centinaia di persone appartenenti a diverse
Chiese cristiane lo hanno testimoniato. (Da Trento, Mariangela Brunet)