Non si ferma la protesta nello Yemen: nuovi scontri
Nello Yemen, una persona è morta e almeno 19 sono rimaste ferite nel corso dell’ennesima
giornata di scontri, oggi, a Sana’a, dove i manifestanti hanno innalzato barricate
contro la polizia all’esterno dell’università, luogo simbolo della protesta antigovernativa.
Intanto sale a 7 il bilancio delle vittime dei disordini di ieri in diverse città
del Paese. Nonostante le forze dell’ordine abbiano aperto il fuoco e lanciato gas
sulla folla, i contestatori non si sono arresi e hanno tentato di dare alle fiamme
un posto di polizia nella città meridionale di Aden. Il segretario generale dell’Onu,
Ban-ki-moon si è detto “preoccupato per l’eccessivo uso della forza” da parte delle
autorità e ha invitato governo e opposizione ad avviare un dialogo.
Bahrein La
polizia ha iniziato oggi a lanciare lacrimogeni sulla folla accampata in piazza delle
Perle, al centro di Manama, e contro un’altra manifestazione che le forze dell’ordine
non sono riuscite a bloccare, nella quale sono rimasti feriti otto agenti. Molte le
persone ricoverate in ospedale. Le proteste antigovernative, iniziate nel Paese il
14 febbraio, si erano riaccese ieri con una manifestazione cui hanno partecipato migliaia
di persone nei pressi di palazzo Safriya.
Arabia Saudita Si normalizza la
situazione in Arabia Saudita: il ministro dell’Interno, principe Nayef ben Abdel Aziz,
ha ringraziato pubblicamente il popolo per non essere sceso in piazza nei giorni scorsi,
quando, in molte città, erano state annunciate manifestazioni per la “giornata della
collera”. “Il popolo ha provato al mondo intero di essere solidale con la sua dirigenza”,
ha detto il ministro.