Giappone: oltre mille le vittime del sisma e dello tsunami. Emergenza nucleare alla
centrale di Fukushima. Il dolore e la preghiera del Papa
Cresce l’allarme nucleare in Giappone dove la centrale nucleare di Fukushima è stata
gravemente danneggiata dal terremoto. Tutta l’area intorno al reattore è stata evacuata
in un raggio di 10 chilometri. Intanto è iniziata la conta dellle vittime e dei danni.
Almeno 700 i morti accertati, ma i bilancio finale tuttavia potrebbe superare le mille
vititime soprattutto a causa del devastante tsunami che ha seguito il sisma e che
ha avuto ripercussioni in tutta l’area del Pacifico. Il servizio di Stefano Vecchia:
Il Papa ha
espresso il proprio profondo dolore per le “tragiche conseguenze” del terremoto e
dello tsunami. In un telegramma a firma del cardinale segretario di Stato Tarcisio
Bertone e inviato al presidente della Conferenza episcopale giapponese Leo Jun Ikenaga,
Benedetto XVI manifesta la sua vicinanza alla popolazione colpita dal disastro, prega
per quanti hanno perso la vita e invoca sui loro familiari e amici la “benedizione
divina” perché abbiano “forza e consolazione”. Il Pontefice esprime inoltre la sua
solidarietà a tutti coloro che sono impegnati nelle operazioni di soccorso.
Il
Giappone ha fortunatamente una lunga esperienza nella prevenzione delle conseguenze
dei terremoti. Gli esperi concordano in maniera quasi unanime sul fatto che in qualsiasi
altra parte del mondo un sisma del genere – 8,9 gradi Richter lo ricordiamo - avrebbe
avuto conseguenze devastanti. Ma terremoti di questa potenza possono essere previsti?
Francesca Sabatinelli lo ha chiesto ad Antonio Piersanti, direttore del Dipartimento
di sismologia dell’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia:
Un evento
sismico di eccezionale portata dunque quello verificatosi in Giappone come ci testimonia
anche il nunzio apostolico in Giappone, mons. Alberto Bottari de Castello, raggiunto
telefonicamente a Tokyo da Amedeo Lomonaco:
La macchina
della solidarietà internazionale si è attivata immediatamente. Dalla Cina all’Unione
Europea sono numerosi i paesi che hanno offerto il proprio aiuto. Pieno sostegno è
stato garantito anche dall’Onu e dal presidente Usa Obama che ieri ha parlato del
sisma al termine di una conferenza stampa. Il servizio è di Eugenio Bonanata: