Giappone: circa 1700 le vittime. 10 mila dispersi in una città portuale. Centrale
nucleare a rischio. Il dolore del Papa
I calcoli non sono definitivi, ma si teme che circa 1700 persone siano morte per il
terremoto di magnitudo 8.9 che ieri ha colpito il Giappone. Circa 10mila i dispersi
soprattutto nel nord-est del paese, una delle zone più devastate dal successivo tsunami.
Il premier parla di disastro senza precedenti. Continuano le scosse di assestamento
di forte intensità, mentre le onde dello tsunami sono giunte sino alle isole Galapagos,
dove sono stati registrati danni ma non vittime. Intanto, l’incidente nucleare avvenuto
oggi nella centrale di Fukushima è stato valutato di livello 4 su una scala di 7.
Francesca Sabatinelli
E dopo l'onda
della devastazione, l'onda della solidarietà. Tra i soccorritori nelle aree sconvolte
dal sisma giapponese vi sono anche i volontari della Caritas, impegnati nel portare
aiuto alla popolazione. Secondo quanto ha riferito il nunzio apostolico in Giappone,
mons. Alberto Bottari de Castello, sono stati loro a tradurre in giapponese il messaggio
inviato dal Papa e a diffonderlo a tutte le diocesi, messaggio che domani, dove sarà
possibile, verrà letto nelle chiese. Inoltre il dicastero vaticano Cor Unum ha già
messo a disposizione per gli aiuti 150 mila dollari.
Come abbiamo già sottolineato
a destare grande preoccupazione in queste ore in Giappone e nel mondo è soprattutto
l’allarme nucleare. Il sistema di raffreddamento di un reattore ,quello 1 di Fukushima
, è andato in panne. Il governo e l’agenzia per la sicurezza nucleare hanno in un
certo senso ridimensionato l’emergenza, ma è già iniziata una campagna sanitaria locale
e l’ipotesi di fughe radioattive è reale . Degli impianti nucleari giapponesi Amedeo
Lomonaco ha parlato con il prof. Giuseppe Zollino, specialista della materia presso
la Facoltà di Ingegneria di Padova