2011-03-11 14:09:49

Pakistan: Giustizia e Pace chiede più impegno sui mandanti dell’omicidio Bhatti


Quello di Shahbaz Bhatti è un omicidio di cui non si conoscono gli esecutori ma che, sottolinea la Commissione “Giustizia e Pace” dei vescovi pakistani, offre certezze sui mandanti: “Sono i gruppi estremisti che intendono seminare odio e intolleranza nella società. Ci aspettiamo che tutte le istituzioni, governo, magistratura, forze di polizia, si impegnino insieme per affrontare questa sfida: a contrapporsi sono le forze che credono nel diritto, nella pace, nella giustizia, nella libertà e quelle che propugnano l’estremismo e la violenza, la discriminazione e la morte. Quanti giusti dovranno ancora morire prima che tutta la nazione si mobiliti per vincere questa sfida?”: è quanto dice all’agenzia Fides Peter Jacob, segretario esecutivo della Commissione “Giustizia e Pace”, mentre le indagini sull’assassinio di Bhatti sono ancora in alto mare. La polizia sta battendo tutte le piste e interrogando testimoni e sospetti. Uno di questi è l’autista di Bhatti, Sher Gul, che al momento dell’attentato si è precipitato fuori dall’abitacolo risultando completamente illeso. Gli investigatori cercano la collaborazione dei familiari di Bhatti per capire se, nei giorni precedenti all’omicidio, già non vi fossero dei segnali utili per le indagini. E’ accertato che l’auto Suzuki usata dal commando di terroristi non sia stata rubata, dunque potrebbe essere stata parcheggiata nei dintorni del luogo del delitto. Viene anche sollevata l’ipotesi che Bhatti sia stato ucciso per “inimicizie personali”, ma Jacob la liquida come “inqualificabile propaganda”. Settori della società civile chiedono la creazione di una apposita “Commissione giudiziaria di indagine”, ma Jacob esprime dubbi, ricordando che in passato altre Commissioni del genere – come quella creata per l’omicidio di Benazir Bhutto – non hanno dato i frutti sperati. La Commissione “Giustizia e Pace” chiede invece “impegno e trasparenza degli investigatori, per rendere giustizia alla memoria di un uomo di dialogo, di fede, che ha dato la vita per rendere il Pakistan una nazione migliore”. (R.P.)







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