Costa d'Avorio: Gbagbo chiude lo spazio aereo. Allarme Onu per le violenze nel Paese
Situazione critica anche in Costa d’Avorio. A lanciare l’allarme è l'alto commissario
dell'Onu per i diritti umani che ha definito le violenze in atto nel paese africano
'' sistematiche e inumane''. Ad oggi il bilancio delle vittime degli scontri tra
le milizie fedeli al presidente Alassane Ouattara e quelle fedeli a Laurent Gbagbo,
è di 392 morti dalla metà di dicembre. Intanto, cresce la tensione anche tra Gbabo
e l’ONU per la chiusura dello spazio aereo alle forze internazionali. Il servizio
di Giulio Albanese
Ormai lo
spazio per dialogare, in Costa d’Avorio, sembra ridotto ai minimi termini dopo che
ieri Laurent Gbabo ha praticamente rigettato il principio di una condivisione del
potere, proposto dall’Unione Africana. Interpellato sul vertice in corso ad Addis
Abeba tra i cinque capi di Stato africani, incaricati di risolvere la crisi, un portavoce
di Gbabo ha spiegato che la condivisione del potere è un “vecchio arnese" già sperimentato
dal 2002 al 2010 e che finora "non ha portato a niente. Dunque, è inaccettabile”.
Insomma, ha praticamente sbattuto la porta in faccia ad Alassane Ouattara, riconosciuto
internazionalmente come legittimo presidente della Cosa d’Avorio. Intanto, le Nazioni
Unite hanno replicato, facendo sapere che non rispetteranno la no-fly zone
imposta in Costa d’Avorio da Gbabo, il quale vuole impedire all’Onu di svolgere la
propria missione di pace. Per il segretario generale delle Nazioni Unite, Ban Ki-moon,
la no-fly zone è una questione inaccettabile.