India. Vescovo dell’Orissa: nuove violenze contro i cristiani di natura sociale, non
religiosa
L’Evangelical Fellowship of India (Efi) ha espresso preoccupazione circa la serie
di attacchi anti-cristiani contro le popolazioni tribali di Malkangiri, in Orissa.
E ha chiesto al governo di prendere adeguati provvedimenti. Tuttavia mons. Sarat Chandra
Nayak, vescovo di Berhampur, ammonisce che queste violenze non sono di natura religiosa,
ma legate a questioni sociali. Gli evangelici - riferisce l'agenzia AsiaNews - denunciano
una ripresa degli attacchi contro i cristiani dalla fine dello scorso anno, registrando
oltre 10 casi nel solo mese di dicembre. La pratica delle conversioni “forzate”, così
considerate dagli estremisti indù, sarebbe alla base di questa nuova ondata di violenze,
come riporta il sito dell’Efi. Ma mons. Sarat ribadisce: “Nel distretto di Malkangiri
ci sono problemi con i ribelli nassaliti su questioni legate alla terra, che non sono
da ricondurre a persecuzioni religiose, come i giornali e i mezzi di comunicazione
hanno riportato”. E aggiunge: “I nostri sforzi per vivere in una condizione di coesistenza
pacifica con persone di un credo diverso stanno portando i loro frutti. È un processo
lento, le cicatrici di quelle ferite saranno sempre lì, ma noi guardiamo oltre e i
nostri cuori sono pieni di speranza”. Il movimento nassalita ha avuto inizio negli
anni sessanta quando Majumdar e Kanu Sayal del Partito comunista indiano (marxista)
ispirati da Mao Zedong, hanno diretto una violenta insurrezione dei santhal nel villaggio
Naxalbari in West Bengal. Considerati la più grave minaccia alla sicurezza interna
del Paese, i ribelli maoisti sono attivi in Orissa, Andhra Pradesh e Chhattisgarh.
A fine febbraio, hanno sequestrato RV Krishna Malkangiri, district collector di Malkangiri,
e l’ingegnere PM Majhi, per chiedere il rilascio di alcuni compagni. Dopo 48 ore,
i ribelli hanno lasciato andare i due ostaggi, senza ottenere la liberazione degli
altri nassiliti. Anche Nabor Soreng, esperto di comunicazione culturale e direttore
del National Institute for Social Work & Social Science di Bhubaneswar, sottolinea
la natura sociale degli attacchi: “Le violenze occorse nel distretto di Malkangiri
non sono contro i cristiani. Purtroppo i media hanno alimentato questa voce, che fomenta
solo le tensioni. Si tratta di manovre politiche, giochi di chi ha interessi da entrambe
le parti”. Il vescovo di Berhampur lancia infine un messaggio per il periodo di Quaresima
appena iniziato: “Le preghiere della Chiesa in Orissa sono rivolte ai cristiani perseguitati,
in particolare in Pakistan, Egitto, Iraq e gli altri Paesi nordafricani. L’unità e
la forza della nostra fede li accompagnerà durante la Quaresima”. (R.P.)