2011-03-10 14:00:44

Il cardinale Bagnasco: il nostro tempo deve riscoprire il peccato e la grazia


“Il nostro tempo deve riscoprire il peccato e la grazia perché sembra che oggi siamo diventati tutti impeccabili, senza peccato e che di per sé il peccato sia diventato impossibile. Si parla più volentieri di errore: tutti sbagliamo e quindi nessuno è responsabile mai”. Questo il monito dell'arcivescovo di Genova e presidente della Cei, il cardinale Angelo Bagnasco, durante l'omelia della messa per l'inizio della Quaresima che il porporato ha celebrato ieri sera nella cattedrale di San Lorenzo nel capoluogo ligure. “Sappiamo benissimo - ha aggiunto il cardinale Bagnasco - che esistono peccati veniali e peccati mortali e che uno è diverso dall'altro, ma pur rappresentando due categorie differenti sono unificati nella categoria di peccato”. “Ogni peccato lieve o grave che sia - ha sottolineato il presidente della Cei - è sempre un'ombra nel rapporto con Dio, con il suo amore”. “Dobbiamo sentire di più il peccato come infedeltà all'amore - ha affermato - così coglieremo tutta quanta la tristezza e tutto quanto il disagio anche dei peccati veniali”. Secondo il porporato, “non si tratta di diventare scrupolosi, ma di non perdere la sensibilità dell'anima, lasciando passare nelle maglie della nostra coscienza di tutto, anche il peggio, perché si comincia sempre dal poco per arrivare al grande. Dobbiamo tornare a riscoprire la grazia - ha concluso il presidente della Cei - per non vivere mai angosciati in questo mondo pieno di angosce esterne ed interiori”. (M.I.)







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