Somalia: il 75% delle persone gravemente malnutrite vive nel sud del Paese
Una persona su tre in Somalia ha bisogno di aiuti umanitari a causa della grave crisi
idrica, legata alle inondazioni e alla siccità provocata dal fenomeno La Niña, alle
scarse piogge stagionali e ai continui conflitti armati. Il prezzo dei cereali e dell'acqua
- riferisce l'agenzia Fides - è aumentato in molte zone. Secondo un recente rapporto
della Fao, tra i 7,5 milioni di abitanti della Somalia, 2,4 milioni hanno bisogno
di assistenza umanitaria, circa il 20% in più rispetto agli ultimi 6 mesi. A causa
dei conflitti 1,46 milioni di persone delle zone centrali e meridionali del Paese
sono state sfollate; 940 mila vivono in stato di crisi alimentare acuta; 535 mila
sono in stato di emergenza umanitaria; 45 mila pastori sono considerati indigenti,
circa il 7%; 241 mila bambini al di sotto dei 5 anni di età sono gravemente malnutriti
(il 7% in più rispetto a 6 mesi fa). Nel sud del Paese, la malnutrizione riguarda
il 20% di tutti i minori di 5 anni. In tutta la Somalia la malnutrizione acuta colpisce
il 16% della popolazione; 57 mila persone sono gravemente malnutrite, tra queste un
bambino su 23 con meno di 5 anni si trova al sud, dove vive il 75% di quelli gravemente
malnutriti. Sempre secondo il rapporto Fao, il 20% della normale produzione delle
colture di cereali era stata prodotta in aree agro-pastorali e fluviali del sud della
Somalia, facendo registrare un maggior numero di persone in crisi in questi settori,
da 70 mila a 440 mila. Dal 2009, il costo del cibo minimo indispensabile per una famiglia
e dei generi non alimentari è aumentato del 32% nel sud, ed è diminuito del 12% nel
nord-ovest, grazie ad un raccolto abbondante avuto nel 2010. (R.P.)