Perù: l’arcivescovo di Lima per le elezioni: non dobbiamo essere pastori muti
Si è soffermato sul tema della famiglia in generale e più in particolare sull’aborto
e sul matrimonio tra uomo e donna, in un periodo in cui in Perù si dibatte il tema
delle unioni civili tra persone dello stesso sesso, il cardinale Juan Luis Cipriani,
arcivescovo di Lima, nel suo intervento in vista delle elezioni che si svolgeranno
nel Paese il prossimo 10 aprile. Il porporato, riferisce L’Osservatore Romano, ha
usato parole molto chiare nel richiamare i politici che pretendono un’identità cattolica,
salvo, poi, difendere l’aborto, e ha risposto in maniera decisa alla società che si
professa “pluralista e tollerante” eppure vorrebbe che la Chiesa non si esprimesse
su certi concetti. “La Chiesa non deve e non può tacere su questi temi – ha detto
– il Signore chiede di non rimanere muti nei momenti più difficili”. Il cardinale
ha concluso ricordando che i pastori devono fondare il loro lavoro sulla solida roccia,
cioè sulla Parola di Dio, sui sacramenti e sulla dottrina sociale: “Il parroco è pastore,
il vescovo è pastore e anche il padre è pastore, ma tutti in gradi diversi – ha detto
– per questo Gesù ci dice che il pastore deve costruire la sua famiglia, la sua parrocchia
e il suo lavoro episcopale sulla roccia che è la Parola viva di Dio”. (R.B.)