La Santa Sede sullo sviluppo sostenibile: il libero mercato può essere orientato al
bene comune
Programmi e politiche strutturati per perseguire l'obiettivo di una green economy
“nel contesto dello sviluppo sostenibile e dell'eliminazione della povertà” non devono
dimenticare che lo scopo dello sviluppo è quello di promuovere una crescita umana
integrale. Lo ha affermato ieri pomeriggio alle Nazioni Unite il professor Charles
Clark, docente di Economia presso St. John's University, a nome della delegazione
della Santa Sede che partecipa al secondo Comitato preparatorio per la Commissione
sullo sviluppo sostenibile (Csd). Il servizio di Alessandro De Carolis:
L’intervento
del prof. Clark ha riproposto all’attenzione dei partecipanti al Comitato le convinzioni
di Benedetto XVI in materia di sviluppo sostenibile e della cosiddetta green economy.
Una crescita economica pilotata dai mercati o dagli Stati, ha affermato con chiarezza,
“non necessariamente promuove un tipo di sviluppo che è degno dell’essere umano”.
Da un lato, ha stigmatizzato il rappresentante vaticano, ci viene detto che sono “l’interesse
e l’avidità” a muovere il comportamento umano, e che il “libero mercato” è tutto ciò
che serve “per cambiare il vizio privato in pubblica virtù”. Dall’altro, ha proseguito,
ci viene detto che la natura umana “è ciò che la società compie”, in una “strategia
di sviluppo” basata sulle istituzioni, con “la speranza” che il diritto “sarà sufficiente
a promuovere lo sviluppo”. Ognuna di queste due visioni, ha sostenuto il prof. Clark,
“contiene una parte di verità”: gli esseri umani spesso sono guidati da interessi
personali, ma tanto i mercati i mercati quanto le politiche di governo hanno entrambi
“il potenziale per promuovere il bene comune”.
Inoltre, ha indicato
il prof. Clark, qualsiasi promozione dello sviluppo economico “non deve essere a spese
dei poveri e degli emarginati o delle future generazioni”. L’economia, ha asserito,
“ha bisogno di un’oggettiva formazione morale per poter funzionare correttamente”.
La seconda tornata di riunioni preparatorie cui partecipa la Santa Sede è in vista
della Conferenza delle Nazioni Unite sullo sviluppo sostenibile del prossimo anno,
fissata dal 4 al 6 giugno 2012 a Rio de Janeiro, a 20 anni dal summit del 1992.
Due saranno i temi principali: la green economy in un contesto di sradicamento
della povertà e di sviluppo sostenibile e un quadro istituzionale per lo sviluppo
sostenibile.