Monaco: l'ultimo saluto a Toni Spandri, allievo di Ratzinger e missionario in Germania
e Olanda
Vasta eco ha suscitato la morte, il 28 febbraio, e poi il funerale di Antonio Spandri,
celebrato venerdì scorso nella cattedrale di Nostra Signora, a Monaco di Baviera,
dal vicario generale della diocesi, mons. Peter Beer. Tremila persone, fra cui moltissimi
giovani, si sono unite alla moglie, Bruna, ai suoi 10 figli e ai 32 nipoti per dare
l’ultimo saluto a Toni, 67 anni, catechista itinerante responsabile del Cammino neocatecumenale
in Germania e in Olanda. Nato a Venezia nel 1943, Spandri si era laureato in legge.
Quindi, assieme alla moglie, era andato a studiare teologia a Tubinga e a Regensburg,
in Germania, con l’allora professor Joseph Ratzinger. Attraverso un loro compagno
di studi, Stefano Gennarini, avevano conosciuto l’esperienza del Cammino neocatecumenale
entrando in una comunità a Venezia e poi, dal 1974, con i figli si erano dedicati
a tempo pieno all’evangelizzazione, lasciando tutti i loro beni. Durante i tanti anni
spesi nell’annuncio del Vangelo, Toni e Bruna hanno aperto il Cammino anche nella
Germania comunista: hanno attraversato tante volte il check point Charlie che divideva
le due Berlino e diverse volte sono stati arrestati dai Vopos, le guardie comuniste,
e passando la notte in cella, interrogati dalle guardie. “Io ero professore a Tubingen
– scrisse nel 1999 il futuro Benedetto XVI – e vennero da me alcuni neocatecumeni,
fra cui Toni Spandri che è stato poi mio studente per molti anni e che adesso lavora
a Monaco. Quei giovani erano toccati dalla scoperta che la Chiesa ha bisogno di un
nuovo catecumenato post battesimale, che deve realizzare di nuovo l’appropriazione
personale e comunitaria del Battesimo in un cammino comune… Fui, quindi, felice che
si aprisse così un cammino di rinnovamento di questa esperienza fondamentale della
Chiesa e questo soprattutto in un tempo in cui la famiglia e la scuola non erano già
più, come in passato, luoghi di iniziazione alla fede e alla comunione con Cristo
nella Chiesa”. Solo lo scorso settembre Toni e Bruna avevano partecipato all’incontro
che Benedetto XVI tiene ogni anno a Castel Gandolfo con i suoi ex-alunni. Al funerale,
il cardinale Paul Josef Cordes, presidente emerito del Pontificio Consiglio Cor Unum,
ha trasmesso il dolore del Papa alla notizia della morte di Toni. “Caro Toni, ti ringrazio
soprattutto perché con la tua morte mi hai concesso il dono di farmi pensare alla
mia morte”, ha detto, alle esequie, l’iniziatore del Cammino neocatecumenale, Kiko
Arguello. In una lettera la moglie Bruna ha scritto: “il Signore, che gli ha donato
di portare per 40 anni la Croce di Cristo nell’evangelizzazione, gli ha donato anche
di trovare ristoro in Lui! Cristo è veramente risorto!”. (D.D.)