Bolivia. La Chiesa si mobilita per le inondazioni: avviata una campagna di aiuto alle
vittime
La Conferenza episcopale della Bolivia ha espresso il suo “profondo dolore” per i
danni che stanno provocando le inondazioni e gli smottamenti nel Paese sudamericano,
e ha annunciato che nelle prossime settimane intensificherà la campagna di solidarietà
che ha intrapreso insieme a tutte le organizzazioni umanitarie che operano nel Paese.
“Con profondo dolore stiamo constatando i gravi danni provocati dalle inondazioni
e dagli smottamenti in varie regioni della Bolivia, con centinaia di famiglie colpite
che si vedono gravemente danneggiate a livello emotivo e materiale”, affermano i vescovi
boliviani in una nota. “Lamentiamo la perdita di vite umane e di beni materiali come
abitazioni, ponti e strade che sono andati distrutti e la perdita di bestiame e beni
economici che difficilmente verranno riparati o recuperati a breve termine”. La preoccupazione
“è maggiore quando le previsioni ufficiali segnalano che gli effetti negativi del
fenomeno 'La Niña' saranno ancora persistenti o maggiori nelle prossime settimane”.
In particolare, i vescovi mostrano “solidarietà e vicinanza fraterna alle vittime
in varie zone della città di La Paz”, ha segnalato il comunicato della Conferenza
episcopale boliviana (Ceb), diffuso questo fine settimana. La campagna intrapresa
dalla Chiesa cattolica boliviana è già iniziata. Sul tema “C'è più gioia nel dare
che nel ricevere”, l'azione congiunta della Chiesa si rafforzerà e acquisirà maggiore
rilevanza, vista la portata della crisi soprattutto a La Paz, il cui arcivescovo metropolita,
monsignor Edmundo Abastoflor, è stato molto vicino alle vittime e alle loro famiglie.
Il comunicato della Ceb aggiunge che si constatano “con gioia tante iniziative pubbliche
e private in vari luoghi del Paese che cercano di far fronte alle necessità della
popolazione che soffre. La solidarietà è un valore culturale e religioso del nostro
popolo che è stato manifestato in molti momenti e continuerà sicuramente a ispirare
le risposte alle emergenze del presente e del futuro in Bolivia”. “Esortiamo le autorità
pubbliche a continuare il loro lavoro con sforzi coordinati ed efficaci, e chiediamo
alle istituzioni e alla società civile che facciano giungere il proprio apporto, attraverso
le istanze corrispondenti”, si legge nel comunicato. La seconda domenica di Quaresima,
il 20 marzo, la Conferenza episcopale boliviana ha lanciato l'iniziativa di una giornata
nazionale di preghiera e aiuto alle vittime. Il segretario generale della Ceb, monsignor
Óscar Aparicio, che firma il comunicato dei vescovi, ha spiegato i dettagli della
campagna: far visita alle vittime in ciascuna delle giurisdizioni ecclesiastiche,
raccogliere cibo e altri beni di prima necessità (vestiario, materassi, utensili da
cucina), aprire conti bancari, pregare per le vittime e promuovere “la presa di coscienza
della cura del Creato come dono di Dio, invocando i governanti e la società civile
ad assumere con responsabilità le misure preventive necessarie e a rispettare in modo
rigoroso le norme vigenti”. “Queste attività saranno animate e coordinate dalla Pastorale
Sociale Caritas, nelle 18 giurisdizioni e a livello nazionale, come braccio sociale
della Chiesa cattolica in Bolivia e referente di coordinamento con le istanze municipali
e governative del nostro Paese”, conclude il comunicato della Ceb. (R.P.)