2011-03-07 14:17:02

Rapporto dell’Unicef sugli aiuti umanitari ai bambini coinvolti in guerre e calamità


Pubblicato oggi il Rapporto dell’Unicef focalizzato sull’azione umanitaria rivolta ai bambini più bisognosi in tutto il mondo. Lo studio è accompagnato da un appello alla solidarietà per alleviare le condizioni dell’infanzia nei Paesi colpiti da crisi di ogni tipo. Il servizio di Roberta Gisotti:RealAudioMP3

“Costruire resilienza”, titola il Rapporto Unicef, laddove il termine poco noto di ‘resilienza’ sta a significare la capacità di affrontare le avversità, superarle e uscirne rafforzati, con azioni umanitarie mirate a livello individuale, comunitario e istituzionale. 32 sono i Paesi con emergenze sul fronte dell’infanzia. Tra questi in primo piano: Pakistan, Afghanistan, Iraq in Asia, e poi Somalia, Sudan, Burkina Faso, Ciad, Kenya, Zimbabwe in Africa e ancora Madagascar, e Colombia ed Haiti in America latina. Sono Paesi colpiti da guerre, carestie, calamità naturali, dove i bambini sono esposti a rischi maggiori, reclutamento nelle forze armate, violenze anche sessuali, sfruttamento lavorativo, esodi; bambini privati dei diritti fondamentali, come il cibo, l’accesso alle cure, l’educazione, oltre che di un ambiente familiare e sociale capace di favorirne un sano sviluppo psicofisico.

“Investire nei bambini e rafforzare la resilienza dei Paesi e delle comunità che vivono ai margini - dichiara Hilde Johnson, vicedirettore generale dell’Unicef - non solo riduce la strada per il loro recupero, ma contribuisce anche ad aumentare la capacità di gestire i rischi, mettendo in atto misure di prevenzione prima che la crisi dirompa, mitigandone i danni in quest’ultimo caso”. La portata senza precedenti delle inondazioni in Pakistan e del terremoto ad Haiti – rileva l’Unicef – ha suscitato una risposta straordinaria a livello mondiale da parte di tutte le organizzazioni umanitarie e dei loro partner ma pure occorre potenziare le attività di prevenzione, in quelle comunità che più spesso sono colpite da crisi. Far acquisire loro le competenze necessarie per affrontare e superare i rischi prevedibili è un ambito nel quale l’Unicef intende impegnarsi fortemente. Il Rapporto è corredato da una richiesta di fondi per 1 miliardo e 400 milioni di dollari, per affrontare le necessità del 2011. Tra i Paesi donatori dello scorso anno in cima alla lista sono gli Stati Uniti (73,6 milioni di dollari), il Giappone (61,5) e la Commissione Europea (59,7).







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