Rapporto dell’Unicef sugli aiuti umanitari ai bambini coinvolti in guerre e calamità
Pubblicato oggi il Rapporto dell’Unicef focalizzato sull’azione umanitaria rivolta
ai bambini più bisognosi in tutto il mondo. Lo studio è accompagnato da un appello
alla solidarietà per alleviare le condizioni dell’infanzia nei Paesi colpiti da crisi
di ogni tipo. Il servizio di Roberta Gisotti:
“Costruire
resilienza”, titola il Rapporto Unicef, laddove il termine poco noto di ‘resilienza’
sta a significare la capacità di affrontare le avversità, superarle e uscirne rafforzati,
con azioni umanitarie mirate a livello individuale, comunitario e istituzionale. 32
sono i Paesi con emergenze sul fronte dell’infanzia. Tra questi in primo piano: Pakistan,
Afghanistan, Iraq in Asia, e poi Somalia, Sudan, Burkina Faso, Ciad, Kenya, Zimbabwe
in Africa e ancora Madagascar, e Colombia ed Haiti in America latina. Sono Paesi colpiti
da guerre, carestie, calamità naturali, dove i bambini sono esposti a rischi maggiori,
reclutamento nelle forze armate, violenze anche sessuali, sfruttamento lavorativo,
esodi; bambini privati dei diritti fondamentali, come il cibo, l’accesso alle cure,
l’educazione, oltre che di un ambiente familiare e sociale capace di favorirne un
sano sviluppo psicofisico.
“Investire nei bambini e rafforzare la resilienza
dei Paesi e delle comunità che vivono ai margini - dichiara Hilde Johnson, vicedirettore
generale dell’Unicef - non solo riduce la strada per il loro recupero, ma contribuisce
anche ad aumentare la capacità di gestire i rischi, mettendo in atto misure di prevenzione
prima che la crisi dirompa, mitigandone i danni in quest’ultimo caso”. La portata
senza precedenti delle inondazioni in Pakistan e del terremoto ad Haiti – rileva l’Unicef
– ha suscitato una risposta straordinaria a livello mondiale da parte di tutte le
organizzazioni umanitarie e dei loro partner ma pure occorre potenziare le attività
di prevenzione, in quelle comunità che più spesso sono colpite da crisi. Far acquisire
loro le competenze necessarie per affrontare e superare i rischi prevedibili è un
ambito nel quale l’Unicef intende impegnarsi fortemente. Il Rapporto è corredato da
una richiesta di fondi per 1 miliardo e 400 milioni di dollari, per affrontare le
necessità del 2011. Tra i Paesi donatori dello scorso anno in cima alla lista sono
gli Stati Uniti (73,6 milioni di dollari), il Giappone (61,5) e la Commissione Europea
(59,7).