Paraguay: al via la Plenaria dei vescovi incentrata sulla famiglia, minacciata dalla
crisi
Termineranno l’11 marzo con una importante Lettera pastorale sul Bicentenario e la
presenza della Chiesa cattolica in Paraguay i lavori del 190.ma Plenaria dell’episcopato,
che si apre oggi. E’ proprio oggi i vescovi prenderanno parte alla posa della prima
pietra della nuova sede della Conferenza episcopale, che sarà costruita presso il
Seminario metropolitano di Asunción. L’agenda prevede una partecipazione collettiva
dell’episcopato ai riti del Mercoledì delle Ceneri presso la cattedrale della capitale.
Intanto, in quest’incontro di quattro giorni, oltre all’elaborazione e approvazione
della Lettera per il Bicentenario, i presuli si occuperanno ampiamente dell’andamento
della Missione continentale, che dovrebbe chiudere una nuova tappa in occasione della
festa della Madonna di Caacupè l’8 dicembre. Al tempo stesso i vescovi prenderanno
conoscenza di alcuni rapporti sul Seminario maggiore nazionale e sull’Istituto superiore
di teologia. In particolare, come ha anticipato un comunicato dell’episcopato, i presuli
analizzeranno la situazione sociale ed economica del Paese impegnato nel superamento
di una importante crisi in parte conseguenza di quella internazionale. In questo contesto
i vescovi ritengono che le priorità pastorali siano coloro che la crisi ha più impoverito,
i giovani, e le famiglie. Per questi dibattiti è stato preparato un documento di studio
che propone ai vescovi di proclamare l’anno 2011 “l’Anno della Famiglia”. Già in passato,
in documenti precedenti i vescovi paraguaiani, hanno sempre sottolineato come “priorità
delle priorità di un’autentica evangelizzazione” la famiglia. Nello scorso novembre,
nella lettera “Una nuova evangelizzazione per un nuovo Paraguay”, i vescovi rilevavano
con forza: "Non si può costruire la Repubblica, la nazione e la patria senza cittadini
integrali. E così, alla luce del Vangelo, dobbiamo interpretare il senso dell’autorità
politica, della cittadinanza e della democrazia. Questi concetti, aggiungono, fanno
tutti parte del corpo della nazione e della crescita del popolo. Solo così è possibile
la gestazione di un nuovo Paraguay”. Infine osservavano che la difesa della famiglia
è un compito centrale e dunque “l’evangelizzazione deve formare un uomo nuovo in Paraguay,
capace di amare Dio, la sua patria, la Chiesa e i suoi fratelli, in particolare i
più bisognosi. Come Nazione unita nella giustizia, nell’uguaglianza e nella pace occorre
progettare una visione di speranza affinché la patria si converta in una Nazione santa
e consacrata a Dio”. (L.B.)