2011-03-07 14:39:14

Paraguay: al via la Plenaria dei vescovi incentrata sulla famiglia, minacciata dalla crisi


Termineranno l’11 marzo con una importante Lettera pastorale sul Bicentenario e la presenza della Chiesa cattolica in Paraguay i lavori del 190.ma Plenaria dell’episcopato, che si apre oggi. E’ proprio oggi i vescovi prenderanno parte alla posa della prima pietra della nuova sede della Conferenza episcopale, che sarà costruita presso il Seminario metropolitano di Asunción. L’agenda prevede una partecipazione collettiva dell’episcopato ai riti del Mercoledì delle Ceneri presso la cattedrale della capitale. Intanto, in quest’incontro di quattro giorni, oltre all’elaborazione e approvazione della Lettera per il Bicentenario, i presuli si occuperanno ampiamente dell’andamento della Missione continentale, che dovrebbe chiudere una nuova tappa in occasione della festa della Madonna di Caacupè l’8 dicembre. Al tempo stesso i vescovi prenderanno conoscenza di alcuni rapporti sul Seminario maggiore nazionale e sull’Istituto superiore di teologia. In particolare, come ha anticipato un comunicato dell’episcopato, i presuli analizzeranno la situazione sociale ed economica del Paese impegnato nel superamento di una importante crisi in parte conseguenza di quella internazionale. In questo contesto i vescovi ritengono che le priorità pastorali siano coloro che la crisi ha più impoverito, i giovani, e le famiglie. Per questi dibattiti è stato preparato un documento di studio che propone ai vescovi di proclamare l’anno 2011 “l’Anno della Famiglia”. Già in passato, in documenti precedenti i vescovi paraguaiani, hanno sempre sottolineato come “priorità delle priorità di un’autentica evangelizzazione” la famiglia. Nello scorso novembre, nella lettera “Una nuova evangelizzazione per un nuovo Paraguay”, i vescovi rilevavano con forza: "Non si può costruire la Repubblica, la nazione e la patria senza cittadini integrali. E così, alla luce del Vangelo, dobbiamo interpretare il senso dell’autorità politica, della cittadinanza e della democrazia. Questi concetti, aggiungono, fanno tutti parte del corpo della nazione e della crescita del popolo. Solo così è possibile la gestazione di un nuovo Paraguay”. Infine osservavano che la difesa della famiglia è un compito centrale e dunque “l’evangelizzazione deve formare un uomo nuovo in Paraguay, capace di amare Dio, la sua patria, la Chiesa e i suoi fratelli, in particolare i più bisognosi. Come Nazione unita nella giustizia, nell’uguaglianza e nella pace occorre progettare una visione di speranza affinché la patria si converta in una Nazione santa e consacrata a Dio”. (L.B.)







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