2011-03-07 14:57:06

Cresce l’emergenza immigrazione a Lampedusa. Nelle ultime ore giunti almeno 1000 immigrati dal nord Africa


Alla crisi libica si affianca una sempre più grave emergenza umanitaria. Le Nazioni Unite si preparano ad assistere fino a 200 mila profughi che potrebbero ancora fuggire dalla Libia e che si sommerebbero ai 200 mila che hanno già abbandonato il Paese. Inoltre, circa 600 mila persone potrebbero aver bisogno di aiuti all'interno della Libia. Delle immediate necessità e dell’assistenza già in atto, Fausta Speranza ha parlato con Paolo Beccegato, responsabile dell’area internazionale della Caritas italiana: RealAudioMP3

Ed è di nuovo emergenza a Lampedusa, l'isola italiana del Sud. Nelle ultime ore almeno 10 natanti sono approdati a Lampedusa con oltre mille immigrati a bordo. “Tutto ciò dimostra che l'allarme che abbiamo lanciato era assolutamente fondato”. Così il ministro dell’Interno italiano, Maroni. Rischia dunque nuovamente il collasso il centro di accoglienza anche se sono iniziati i trasferimenti verso Crotone e Porto Empedocle. Domani il commissario straordinario per l’emergenza immigrati, Giuseppe Caruso, prefetto di Palermo, visiterà il centro e incontrerà il sindaco di Lampedusa, Bernardino De Rubeis, e i rappresentanti delle forze dell’ordine. A Pantelleria invece 7 migranti sono stati bloccati a terra dai carabinieri subito dopo il loro arrivo. Su quanto sta accadendo, Debora Donnini ha sentito Laura Boldrini, portavoce dell’Acnur, l’Alto Commissariato dell’Onu per i Rifugiati:RealAudioMP3

R. - Sono arrivate circa 1.000 persone: sicuramente un numero importante, ma bisogna anche inquadrare la crisi dei Paesi del Nord Africa. Quindi, abbiamo 100 mila persone fuggite dalla Libia in Tunisia, principalmente tunisini ed egiziani, e altrettante 100 mila in Egitto, principalmente egiziani e persone di altri Paesi. In questa situazione non vi è poi da meravigliarsi se qualche migliaia di persone arrivino anche in Italia.

D. – Qual è la situazione in questo momento a Lampedusa?

R. – E’ certo che il centro deve essere decongestionato: già questa mattina sono partite le prime 164 persone, una parte per la Sicilia, una parte per Crotone. Quindi, nel centro ci sono 1090 persone. Durante il giorno ci saranno altri voli, altri trasferimenti. Sarebbe opportuno rimanere sotto la soglia delle 850, che è la capienza del centro di accoglienza.

D. – Voi come Unhr vi aspettate, appunto, che con il bel tempo l’emergenza sbarchi continuerà?

R. – Noi lo abbiamo sempre detto che ci potrebbero essere arrivi, anche consistenti, ed è giusto essere pronti a qualsiasi evenienza. Tanto più che nei Paesi limitrofi, stanno vivendo una situazione ben più allarmante: per adesso, dalla Libia, non è partito nessuno verso l’Italia; chi è arrivato in Italia è partito direttamente dalla Tunisia, quella Tunisia che sta ospitando 100 mila profughi – a questo punto - che stanno arrivando dall’interno della Libia.

D. – Coloro che sono arrivati in Italia in questi ultimi sbarchi sono per lo più tunisini?

R. – Sono tutti tunisini: ragazzi e giovani, la maggior parte dice di essere venuta perché non crede nel cambiamento nel Paese; teme ripercussioni sul turismo; sostiene che per loro è il momento di andare fuori a cercare migliori condizioni di lavoro; e, vogliono andare quasi tutti in Francia. Poi, ci sono anche persone che hanno paura di stare nel Paese, perché temono la situazione: temono l’insicurezza, i disordini e questi sono quelli che stanno facendo la domanda di asilo. (ma)







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