A Roma, Messa in suffragio del ministro Bhatti. La commozione dei pakistani cristiani
in Italia
L’Associazione Pakistiani Cristiani in Italia si riunirà oggi pomeriggio in preghiera
a Roma per ricordare la figura del ministro cattolico Shahbaz Bhatti, simbolo della
lotta per la libertà religiosa. Alle ore 16,30, presso il Pontificio Collegio S. Pietro
Apostolo, verrà celebrata una Messa in suffragio di Bhatti, presieduta dal cardinale
Jean-Louis Tauran, presidente del Pontificio Consiglio per il dialogo interreligioso.
Alessandro Gisotti ha intervistato uno dei promotori dell’iniziativa, il sacerdote
pakistano, Shahzad Niamat:
R. – Il motivo
di questa Messa è dare un riconoscimento al servizio che il ministro Bhatti ha reso
a tutti noi cristiani in Pakistan, che in questi giorni soffriamo per la sua morte.
Lui ha sempre detto: “Io sono un cristiano, un cattolico. Conosco il significato della
Croce: come Gesù si è sacrificato per noi, io devo sacrificarmi per i miei fratelli”.
D.
– Quali sono le vostre speranze, in particolare dei pakistani cristiani in Italia,
che hanno organizzato questa iniziativa?
R. – La nostra speranza è che
questa legge che ha ucciso tante persone, cambi.
D. – Quindi, l'auspicio
è che venga finalmente cancellata la legge sulla blasfemia?
R. – Sì,
questa è la nostra speranza, perché abbiamo perso tante persone a causa di questa
legge. Nel 1998 abbiamo perso un vescovo, mons. John Joseph, perché era contrario
a questa legge, e ora abbiamo perso questo bravo giovane, il nostro ministro Shahbaz
Bhatti …
D. – Il suo legame è anche personale: da giovane, lei ha avuto
modo di incontrare Bhatti. Può ricordarlo?
R. – Io l’ho conosciuto quando
ero piccolo, e lui era il capo dei chierichetti. Quando sono entrato tra i chierichetti,
ho conosciuto questa persona, che era una persona molto semplice ma con tanto zelo
nei riguardi degli altri. Veramente, lui conosceva il significato della Croce. Ed
è rimasto obbediente fino alla fine! (gf)