2011-03-05 14:32:09

“Un altro passo nel dialogo”: così la Comunità ebraica sul secondo volume del Papa su Gesù


Con l’ultimo libro del Papa su Gesù di Nazareth “Prosegue quel processo di riconciliazione iniziato nel 1965 con la dichiarazione Nostra aetate”, anche perché nell’opera “viene ribadita con forza l’infondatezza dell’accusa di deicidio che per secoli è stata usata per diffondere odio nei confronti degli ebrei”. Così Renzo Gattegna, presidente dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane (Ucei), in una intervista sul Corriere della Sera del 4 marzo, commenta le anticipazioni sul secondo volume del saggio di Benedetto XVI “Gesù di Nazaret. Dall’ingresso a Gerusalemme fino alla risurrezione”, pubblicate sull’Osservatore Romano. “Nei rapporti fra ebraismo e cristianesimo molto è stato fatto, ma molto resta ancora da fare. Siamo in un mondo in continua evoluzione; la situazione di oggi non è più paragonabile con il passato” osserva Gattegna che evidenzia i numerosi punti di contatto fra le due religioni monoteiste: “Siamo partiti da comuni origini; ai primordi del cristianesimo le catacombe di Roma venivano frequentate anche dagli ebrei. Oggi le sfide più impegnative del mondo vedono ebrei e cristiani dalla stessa parte; ci avvicina il monoteismo, la lotta contro l’idolatria, intesa come la liberazione dell’umanità dalla tentazione dei falsi valori e da stili di vita che arrivano fino all’autolesionismo, la lotta contro il fanatismo e l’intolleranza, una chiara presa di posizione per la laicità dello Stato”. Il presidente dell’Ucei ha evidenziato che, per un futuro di dialogo fra cristiani ed ebrei, “è indispensabile” fare coraggiosi e decisivi passi avanti nella reciproca comprensione, verso un rapporto impostato sulla pari dignità e sul rispetto, e che “il passo ulteriore sta anche in un serio, impegnativo e approfondito lavoro teologico”. Analogo apprezzamento per il volume del Papa – si legge ancora sul quotidiano della Santa Sede - emerge dalle parole del primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu, che in una lettera inviata a Benedetto XVI scrive: “La ringrazio per aver rigettato nel suo libro la falsa affermazione che è stata usata come base per l’odio contro gli ebrei nel corso di centinaia di anni”. E commenti positivi sono espressi anche dall’Ambasciata d’Israele presso la Santa Sede: “Accogliamo con tutto il cuore l’enfasi rimarcata dal Papa nel suo nuovo libro, in cui solleva gli ebrei dalla responsabilità per la morte di Gesù — si legge in un comunicato stampa — è una conferma della ben nota posizione del Papa a favore del Popolo Ebraico e dello Stato d’Israele. Non dovremmo dimenticare che senza la Nostra Aetate non ci sarebbe stato un processo di riconciliazione tra ebrei e cattolici da una parte e Santa Sede e Israele dall’altra”. L’atteggiamento positivo del Papa – è l’auspicio dell’ambasciatore Mordechay Lewy – “sia di ispirazione per più di un miliardo di cattolici sparsi in tutto il mondo”. (C.D.L.)







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