Mons. Nichols alla «London School of Economics»: "la religione medicina della finanza"
«La religione è necessaria se vogliamo costruire una società civile forte». Lo ha
detto l’arcivescovo di Westminster, mons. Vincent Gerard Nichols, presidente della
Conferenza episcopale di Inghilterra e Galles, nel corso di un convegno dal titolo:
«Good life in hard times», svoltosi giovedì scorso alla London School of Economics
di Londra. «La libertà religiosa — ha spiegato l’arcivescovo — non è motivo di divisione,
ma piuttosto è necessaria per l’edificazione del bene comune». Nel corso del convegno
- riferisce L'Osservatore Romano - il presidente della Conferenza episcopale di Inghilterra
e Galles ha focalizzato la sua attenzione su tre temi importanti per la promozione
della libertà religiosa nella società. In primo luogo, ha approfondito il tema di
cosa significa essere pienamente umano alla luce del rispetto della libertà religiosa,
sottolineando che ciò che si intende oggi per diritti umani «ha molto in comune con
un’idea religiosa di ciò che deve essere umano. Questa — ha detto mons. Nichols —
è l’idea di persona che il progetto dei diritti umani cerca di promuovere oggi: un
individuo, certamente, ma il cui essere persona dipende dai rapporti con gli altri.
Questa persona prospera relazionandosi con gli altri, non vivendo isolata, ma mischiandosi
liberamente nella società». E non ci si può relazionare se non partendo dalla propria
identità e dalle proprie convinzioni religiose. In secondo luogo, l’arcivescovo ha
evidenziato il contributo altamente positivo della fede nella costruzione di una società
civile più forte. «La religione — ha precisato — contribuisce in maniera reale e dimostrabile
al bene comune che è costituito dalla filantropia, dall’amore per il prossimo e dal
volontariato». Il contributo religioso al rinnovamento della società civile — ha continuato
mons. Nichols — «è forse più significativo di quanto si possa pensare. Sebbene ci
si aggrovigli con la questione politica dei tagli alle spese, il modo migliore per
ottenere un rinnovamento è porre la questione morale al centro dell’idea della “Big
Society”». Il presule ha evidenziato infine che «una ricca comprensione della libertà
religiosa potrebbe contribuire a garantire un pluralismo attuabile nella società secolare.
Ciò che garantisce la libertà di tutti è il rispetto per la dignità umana. Nella nostra
società oggi — ha concluso — c’è molta inquietudine riguardo all’idea di identità
e cultura, pertanto sono necessari processi di assimilazione e di integrazione delle
minoranze». (R.P.)