Il cardinale Turkson sugli sfollati del Nord Africa: “Garantire la giusta accoglienza”
a tutti
“Stimolare il progresso e l’equità sociale, promuovere la pace e la giustizia, promulgare
la dottrina sociale, condurre alla consapevolezza e alla pace”. Questa la missione
del Pontificio Consiglio della giustizia e della pace ricordata ieri dal presidente
del dicastero, cardinale Peter Turkson, all’incontro con i presidenti e i segretari
generali delle Commissioni europee giustizia e pace, riuniti a Roma in un convegno.
“Insieme – ha spiegato il porporato - dobbiamo essere promotori della Dottrina sociale
cattolica, strumento privilegiato di evangelizzazione e principale risorsa per animare
la Chiesa locale, le comunità cristiane e i movimenti, anche non cattolici. Seppure
all’interno della situazione privilegiata che si vive in Europa, non possiamo ignorare
la povertà scandalosamente grande e sfortunatamente crescente all’interno di molti
Paesi” - ha aggiungo il cardinale Turkson che ha ricordato ai presenti la dimensione
drammatica della piaga della povertà nel continente europeo: “Secondo i dati del 2009,
85milioni di persone, cioè il 17% della popolazione europea, vive al di sotto della
soglia di povertà, manifestando, in Europa come altrove, l’ingiustizia di un mondo
nel quale vivono persone immensamente ricche e persone disperatamente povere”. Il
presidente del Pontificio Consiglio ha poi individuato nella disoccupazione “la principale
causa di esclusione sociale” perché “è intollerabile che il numero dei disoccupati
continui a crescere (23.127.000 nel maggio 2010) mentre i lavoratori poveri, cioè
quanti non guadagnano abbastanza per affrontare una vita dignitosa, nell’Unione Europea
sono 15.000.000 (pari all’8%)”. Rispetto alle rivolte in corso nel nord Africa, il
cardinale Turkson ha osservato che “i Paesi europei non sono abbastanza preparati
a gestire situazioni come quelle della Libia, dell’Egitto, della Tunisia” e ha ribadito
la necessità di “garantire la giusta accoglienza a qualunque essere umano, specialmente
nel bisogno, assicurando il necessario sia agli abitanti locali che ai nuovi arrivati
affinché tutti vivano in modo dignitoso e pacifico”. Per il porporato infatti “l’etica
gioca il suo ruolo essenziale anche in ambito economico” e “l’economia ha un profondo
bisogno di essere rinnovata alla luce della Dottrina sociale della Chiesa. Dobbiamo
risvegliare nel popolo di Dio la consapevolezza della sua missione oggi. Così verrà
il progresso delle nazioni più povere e la giustizia sociale a livello internazionale”.
(C.D.L.)