Situazione incandescente anche nello Yemen, uno dei Paesi del mondo arabo più colpiti
dai i focolai delle proteste antigovernative. I ribelli sciiti riferiscono che in
mattinata l’esercito ha bombardato alcuni dimostranti nel nord del Paese, uccidendo
due persone. Il servizio di Marco Guerra:
L'attacco
sarebbe avvenuto alle prime luci del giorno, nella località di Semla, 170 chilometri
a nord della capitale Sanaa. Secondo un comunicato del movimento ribelle degli huti,
un gruppo che già dal 2004 si è levato contro il presidente, Abdallah Saleh, l'esercito
ha bombardato una manifestazione e "colpito decine" di persone, lasciando sul terreno
due morti e sette i feriti. L’attacco arriva all’indomani del tentativo di mediazione
dei gruppi d’opposizione e dei capi religiosi hanno proposto al presidente Saleh,
al potere da 32 anni, un piano di uscita dalla crisi che preveda la sua rinuncia all'incarico
entro la fine di questo anno. Gli studenti che da undici giorni manifestano in piazza
contro il capo di Stato, respingono invece ogni compromesso ed esigono che lasci il
potere immediatamente. Saleh, dal canto suo, finora ha rimandato la costituzione di
un governo di unità nazionale promesso nei giorni scorsi, dopo il rifiuto delle opposizioni
di prendervi parte. Il presidente ha inoltre assicurato che non si ricandiderà alle
elezioni del 2013. Ma queste prime concessioni non sono servite ad abbassare il livello
dello scontro che si fa ogni giorno più duro.