Panama: la Chiesa garante del dialogo nel conflitto del settore minerario
La Chiesa cattolica è stata proposta dal governo di Panama e dai rappresentanti della
“Coalizione per la Difesa delle Risorse Naturali e il diritto del Popolo Ngobe Buglé”,
come garante della commissione per dirimere il conflitto minerario che sta interessando
le comunità indigene del Paese. Gli Ngobe Buglé si oppongono alla legge cha ha modificato
il Codice delle risorse minerarie di Panama e reclamano un provvedimento che vieti
esplicitamente l’estrazione mineraria nella loro zona d’origine. Benché vi sia una
volontà di dialogo con il governo, i dirigenti della Coalizione hanno avvertito che
se le loro aspirazioni non troveranno risposta, torneranno a marciare per le strade
come hanno fatto nelle ultime settimane. La Conferenza episcopale panamense (Cep),
in un comunicato ripreso dall’agenzia Fides, si è impegnata di stabilire un dialogo
"senza preconcetti e con trasparenza", al fine di trovare una soluzione al conflitto.
Tale dialogo “deve coinvolgere le comunità interessate, gli specialisti del settore
e anche una rappresentanza dei settori della società preoccupati per l'impatto delle
riforme del codice minerario, al fine di discutere con calma i vantaggi e gli svantaggi
e di raggiungere un consenso su ciò che è meglio per il bene comune del Paese".“La
Chiesa di Panama” si legge nel comunicato dei vescovi, “è preoccupata per il conflitto
tra le comunità indigene, un gruppo della società civile e le autorità di governo,
che può portare a conseguenze imprevedibili”. “Come Pastori del Popolo di Dio” - conclude
il comunicato - “vi incoraggiamo a fare tutti gli sforzi adeguati per costruire una
cultura di pace attraverso il dialogo giusto, equo e costruttivo”. (M.R.)