2011-03-02 15:14:19

Musei Vaticani: nuove visite didattiche per superare le barriere della disabilità


Conoscere l’arte in maniera attiva e creativa, superando gli ostacoli della disabilità. Sono questi gli obiettivi delle nuove visite didattiche dei Musei Vaticani, presentate ieri a Roma. Particolarmente innovativa l’iniziativa che permetterà ai non vedenti di usufruire di alcune opere d’arte attraverso l’uso degli altri sensi e i laboratori didattici dedicati alle scolaresche. Michele Raviart ne ha parlato con Maria Serlupi Crescenzi, responsabile delle attività didattiche dei Musei Vaticani.RealAudioMP3

R. - La scuola è l’ambito privilegiato di formazione del cittadino. Come diceva Pierre Bourdieu, “un adulto non entrerà mai in un museo se non lo ha fatto almeno una volta da bambino”. Quindi, il primo step è stato ovviamente quello di rinforzare il rapporto con la scuola per creare progetti didattici che fossero realmente vicini ai programmi svolti in classe. Così, abbiamo aggiunto alla visita guidata cosiddetta “frontale”, che è un po’ superata, la possibilità di animare le visite con una serie di attività creative, manipolative, ludiche che appunto vanno a fermare meglio la memoria di questa visita. Non è più uno studente che ascolta un docente, ma c’è un’interazione continua durante la visita.

D. – Ci può fornire qualche esempio pratico?

R. – Per esempio nel Museo Gregoriano Profano si parte per descrivere la vita nella Domus romana, nelle insulae, le abitudini alimentari … Poi, si passa al meraviglioso mosaico con gli atleti dalle Terme di Caracalla per parlare di altri risvolti della vita degli antichi romani: le terme, il circo, lo sport ... Dopo una visita al Museo Gregoriano Egizio i ragazzi riescono ad acquisire una tale conoscenza di questa scrittura degli antichi egizi da essere in grado di scrivere il proprio nome in geroglifico su un papiro che gli viene dato e vengono diplomati scribi.

D. – La grande novità di quest’anno sono le visite per non vedenti che riguardano capolavori come l’Angelo di Melozzo da Forlì e la Deposizione di Caravaggio...

R. – Oltre ad un contatto, un’esplorazione tattile di quella che è una riproduzione - nel caso di Melozzo su una tavola termoformata, nel caso del Caravaggio è un altorilievo prospettico - sono sollecitati attraverso letture e musica, quindi hanno sollecitazioni uditive, olfattive: per esempio, nel caso della Deposizione loro possono respirare l’aloe e la mirra che veniva usata per l’imbalsamazione e la deposizione dei corpi… E’ una somma di sollecitazioni che permettono di entrare in contatto con l’opera, approfondendo sia la sfera cognitiva sia, ovviamente, la sfera emotiva. (ma)







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