Terra Santa: il battesimo nel Giordano per uno dei minatori cileni
Si e' concluso con il battesimo nel fiume Giordano di uno degli scampati e del figlio
neonato di un suo compagno d'avventura il pellegrinaggio in Terra Santa compiuto in
questi giorni, su invito del ministero del Turismo israeliano, di 24 dei 33 minatori
cileni rimasti intrappolati nei mesi scorsi per 69 giorni a 600 metri sotto terra.
La cerimonia, molto toccante, - riferisce l'agenzia Ansa - si e' svolta nel sito nel
quale secondo il racconto evangelico fu battezzato per mano di Giovanni, all'inizio
della sua vita pubblica, lo stesso Gesu'. Il primo a scendere in acqua per ricevere
il sacramento e' stato - nelle braccia di suo padre - il piccolo Ricardo Villareal
Godoy, di quattro mesi, nato pochi giorni dopo il salvataggio dei 33 minatori. Poi
e' stata la volta degli adulti, mariti e mogli, alcuni dei quali hanno rinnovato le
promesse battesimali nel corso di un rito ecumenico. In precedenza, in visita a Nazaret
(Galilea), i minatori erano stati ricevuti con familiari e accompagnatori nella basilica
dell'Annunciazione dal vescovo della cittadina natale di Gesu', mons. Marcuzzo, che
aveva dato loro il benvenuto accogliendoli come un simbolo della ''salvezza di Dio''.
Il gruppo, nei giorni scorsi, aveva fatto sosta in altri luoghi santi della cristianita',
dal Santo Sepolcro di Gerusalemme alla basilica della Nativita' di Betlemme (nei Territori
palestinesi). Era stato poi ricevuto dal presidente israeliano, Shimon Peres, e aveva
visitato pure il Muro del Pianto di Gerusalemme, il museo memoriale dell'Olocausto
(Yad Vashem) e il Mar Morto. Presso le rovine di Masada aveva inoltre partecipato
a un momento di preghiera guidato dal rabbino Shimon Elarar, culminato nella lettura
delle parole finali del Salmo 113: ''Il Signore risolleva il povero dalla polvere''.
(R.P.)