Costa d'Avorio: per la Caritas cinquemila sfollati bisognosi di assistenza
La Caritas ha lanciato un appello per aiutare in Costa d'Avorio le persone vittime
di violenze nei gravi disordini scoppiati durante le elezioni dello scorso anno. Attraverso
una sottoscrizione si intende raccogliere 300.000 euro da destinare a 5.000 persone
sfollate dalla capitale e a 400 famiglie delle città di confine nella provincia Zouan-Hounien.
Secondo la Caritas Costa d'Avorio, la maggior parte delle persone in fuga dalla violenza
nel Paese hanno cercato rifugio a Bangolo, dove stanno ricevendo aiuti. L’iniziativa
- riporta L'Osservatore Romano - si iscrive in un progetto più ampio della Caritas
indirizzato alla somministrazione di cibo, alla assistenza sanitaria e all’igiene,
all’istruzione, nonché alla sensibilizzazione dell’opinione pubblica sull’hiv e l’aids,
malattie, purtroppo, in aumento nel Paese. «Le maggiori difficoltà per coloro che
sono costretti ad abbandonare le loro case — ha sottolineato Jean Djoman, direttore
di Human Development di Caritas Costa d'Avorio — derivano soprattutto dal non avere
abbastanza cibo o assistenza sanitaria. Ma ci sono anche altre difficoltà che incidono
sulla normalità della vita quotidiana: l'accesso all'acqua potabile, la mancanza di
articoli per la casa, che possono avere perso nei disordini». Soprattutto — ha ricordato
Djoman — la gente ha una serie di problemi di salute che devono essere trattati con
urgenza e efficacia: malaria, disturbi gastrici, patologie della pelle e polmonari;
per non parlare poi delle donne in gravidanza e delle partorienti che non hanno un’adeguata
assistenza sanitaria. La violenza è scoppiata quando il presidente Laurent Gbagbo
ha rifiutato di dimettersi dopo aver perso le elezioni nel novembre scorso. Ben 300
persone sono state uccise negli scontri tra i sostenitori dell’ex presidente e quelli
del neoeletto, Alassane Ouattara, il quale è stato riconosciuto a livello internazionale
come il vincitore delle elezioni. (L.Z)