“Sembra un campo di battaglia! E’ la descrizione di più reporter che si aggirano per
le strade di Christchurch, mentre altri sono ammutoliti dallo scenario di distruzione
che circonda la città" racconta padre Paul Shannahan, direttore nazionale della Pontificie
Opere Missionarie della Nuova Zelanda in un aggiornamento inviato all'agenzia Fides:
"Le immagini diffuse in televisione parlano chiaro. Le squadre internazionali di soccorso
- afferma il sacerdote - non si sono mai fermate nella speranza di ritrovare ancora
qualche persona viva, ma dopo quattro giorni di ricerche inutili, gli interventi ora
sono mirati al recupero dei cadaveri. Finora 146 corpi sono stati trasferiti in obitori
temporanei dove 164 specialisti stanno cercando di dimostrare la vera identità di
ognuno di questi tra oltre 20 nazionalità diverse. Ci sono ancora 200 dispersi. Oltre
20 corpi sono sotto le macerie della Cattedrale anglicana. I soccorritori riescono
a vedere i corpi ma il recupero è ostacolato dalle continue scosse di assestamento
e dal pericolo di crolli" prosegue padre Shannahan. "Continuano ad arrivare aiuti
da ogni parte, il Governo australiano ha donato $5,000,000, oltre 250 poliziotti australiani
stanno lavorando insieme alla polizia locale. La Croce Rossa e i militari dell'Esercito
insieme al personale sanitario si stanno occupando dei feriti e dei tanti cittadini
gravemente terrorizzati. Gli agricoltori di Canterbury sono stati accolti con i loro
grandi macchinari per dare una mano nelle operazioni di salvataggio e nella pulizia
delle strade. Il vescovo cattolico della città, mons. Barry Jones, ha comunicato che
non si celebreranno Messe nelle chiese parrocchiali fino a quando non saranno messi
in sicurezza tutti gli edifici. Migliaia di cittadini hanno dovuto abbandonare la
città perchè le loro case sono distrutte o inaccessibili o semplicemente perchè sono
impauriti dalla città che continua a traballare. Continuano ad arrivare preghiere
da tutto il mondo, da quelle di Papa Benedetto XVI a quelle di padre John e dei suoi
studenti del Mali, in Africa, che stanno pregando per la gente di Chistchurch". (R.P.)