India: il Rapporto sulle violenze anticristiane presentato e appoggiato dal Governo
federale
Il Rapporto del giudice Michael Saldanha, che ristabilisce la verità sulle violenze
anticristiane avvenute nello stato di Karnataka del 2008, è stato presentato ufficialmente
a tre Ministri del governo federale dell’India. Come informano fonti dell'agenzia
Fides, il Ministro degli Interni, P. Chidambaram, il Ministro per gli Affari delle
Minoranze, Salman Khurshid e il Ministro della Giustizia, Veerappa Moily, hanno accolto
con favore l’opera, ne hanno pienamente condiviso le conclusioni e hanno assicurato
il loro sostegno per azioni future. Sono tre Dicasteri di peso nel governo dell’Unione
indiana ad aver preso ufficialmente posizione nella vicenda che vede fronteggiarsi
due diversi Rapporti: il primo è quello elaborato dal giudice B. K. Somasekhara, su
commissione del governo dello stato del Karnataka, guidato dal partito nazionalista
indù Baratiya Janata Party (Bjp). Il testo nega del tutto le responsabilità dei gruppi
fondamentalisti indù nelle violenze anticristiane del 2008. I cristiani, ma anche
molti cittadini indù lo ritengono “zeppo di pregiudizi e falsità” e lo definiscono
“un rapporto teleguidato” dalla politica, che voleva assolvere i gruppi radicali indù.
Il secondo Rapporto, commissionato da un gruppo di Ong come il “Catholic-Christian
Secular Forum” (Csf) e pubblicamente sostenuto dalla Chiesa cattolica indiana, è stato
affidato al giudice Micha el Saldanha che, dopo una indagine sul campo con oltre 3.000
testimoni, ha ristabilito la verità, portando prove inequivocabili sul fatto che la
violenza fu pianificata ed eseguita dai gruppi estremisti indù, che agirono con la
copertura del governo dello Stato. Joseph Dias, presidente del Csf, che ha presentato
il Rapporto ai Ministri, esprime soddisfazione e ottimismo: “Siamo molto felici dell’incontro
con gli esponenti del governo federale, che hanno appoggiato la nostra campagna per
la verità. Abbiamo mostrato filmati e testimonianze, prove schiaccianti. I Ministri
hanno assicurato l’intervento del governo: dovremo incontrarci di nuovo nei prossimi
giorni per sottoporre all’esecutivo un concreto piano d’azione. Siamo ottimisti per
il successo di questa campagna, che sta riscuotendo l’appoggio di cristiani e delle
altre minoranze, ma anche di molti intellettuali e leader religiosi indù che deplorano
i gruppi radicali”. Il punto è, nota Dias, che “in Karnataka gli estremisti indù hanno
un immenso potere: sono al governo, sono infiltrati nel sistema giudiziario, nella
burocrazia e nella polizia. Dunque è impossibile avere giustizia in quello Stato”.
Per questo gli attivisti chiedono che il governo dell’Unione rigetti ufficialmente
il Rapporto del giudice Somasekhara; che gli oltre 330 casi di false accuse contro
i cristiani, registrati nei tribunali del Karnataka, siano cancellati; che le chiese
e gli istituti danneggiati nel 2008 ricevano un adeguato risarcimento; che si metta
fine all’impunità, individuando e perseguendo i colpevoli. Il Csf ha consegnato il
Rapporto Saldanha anche al nunzio apostolico, mons. Salvatore Pennacchio, che lo ha
preso in “seria considerazione” e intende coinvolgere nella campagna associazioni
che difendono i diritti umani, di statura e diffusione internazionale. Nell’ondata
di violenza anticristiana del 2008, si registrarono 113 attacchi in 29 distretti.
(R.P.)