Tivoli: il ricordo di don Nazzareno Lanciotti nel decennale dell’assassinio
“Don Nazzareno rappresenta per tutti un modello di sacerdote innamorato di Dio e del
popolo che gli fu affidato. Uomo eucaristico e mariano ha saputo impegnarsi per i
poveri, fino al dono di sé, senza cedere ad un semplice amore filantropico ma vivendo
esemplarmente l’amore cristiano e sacerdotale, un amore che lo ha condotto a dare
la vita per i fratelli e che lo rende un modello sacerdotale e missionario valido
per l’oggi”. Con queste parole mons. Mauro Parmeggiani, vescovo di Tivoli, ricorda
don Nazzareno Lanciotti nel decennale del suo brutale assassinio. Il vescovo – riferisce
il Sir - presiederà la Messa domani, alle ore 11.30, nella chiesa parrocchiale di
S. Andrea Apostolo in Subiaco. Nato a Roma il 3 marzo 1940, don Nazzareno aderì nel
1971 all’operazione Mato Grosso partendo come missionario “fidei donum” per la diocesi
di Cáceres dove molteplici furono le sue attività a favore dei poverissimi indios.
La sera dell’11 febbraio 2001, mentre cenava, fu colpito alla nuca da due killer mandati
per “togliere di mezzo” un prete scomodo. Dopo aver perdonato i suoi assassini morì
il 22 febbraio 2001 in un ospedale di San Paolo del Brasile. Il processo di beatificazione,
iniziato nella diocesi di São Luiz de Cáceres, ha già terminato la fase diocesana.
Domani, al termine della celebrazione, sarà intitolata a don Nazzareno Lanciotti una
Piazza nella città di Subiaco.