La nunziatura a Tripoli: tutti i missionari restano in Libia accanto a chi soffre
Tutti i religiosi che operano in Libia hanno espresso la volontà di non lasciare il
Paese e di ''restare accanto a chi soffre'', mentre si intensifica l'attività di assistenza
alla popolazione e ai feriti. Lo riferisce una nota che la nunziatura apostolica in
Libia ha inviato all'Agenzia Fides. “In merito alla grave situazione che si è determinata
negli ultimi giorni in Libia – afferma la nota - le comunità religiose che operano
nei due Vicariati Apostolici di Tripoli e Bengasi, continuano a essere pienamente
al servizio della popolazione e dei fedeli. La maggioranza delle 16 comunità femminili,
composte da suore provenienti da diverse nazioni, presta la propria opera nel settore
sanitario e, in queste ore, ha intensificato l’assistenza alla popolazione. Le religiose
hanno espresso la volontà di restare accanto a chi soffre. Allo stesso modo, anche
i due vescovi ed i 15 sacerdoti proseguono il loro servizio ed intendono continuare
la missione loro affidata. Pur nel difficile frangente che il Paese si trova a vivere
– si legge nella nota - l’atteggiamento dei missionari presenti in Libia mira a infondere
coraggio e ad assicurare ogni forma di assistenza possibile alla comunità cattolica
- che è di circa 100.000 fedeli - e all’intera popolazione. Occorre peraltro rilevare
che anche nel contesto attuale il popolo libico, come tradizionalmente ha sempre fatto,
sta manifestando apprezzamento per la presenza e il servizio delle suore e dei sacerdoti.
In questi giorni tale benevolenza – conclude la nota della nunziatura - si dimostra
con gesti concreti di solidarietà e di protezione nei confronti dei religiosi presenti
nel Paese”.