2011-02-25 14:20:53

India: l’Alta Corte del Himachal Pradesh accoglie ricorso contro legge anti-conversione


Una buona notizia per il dialogo interreligioso in India: l’Alta Corte dello Stato dell’Himachal Pradesh, uno dei cinque della Federazione in cui è in vigore il Freedom of Religion Act del 2006 (gli altri sono il Madhya Pradesh, il Chhattisgarth, l’Orissa e il Gujarat) ha ammesso il ricorso che contesta la validità costituzionale della cosiddetta legge anti-conversione, che impedisce ai fedeli indù di convertirsi a un’altra fede, ma non l’opposto. Il ricorso, specifica l'agenzia Fides, è stato portato avanti da due organizzazioni della società civile: l’Evangelical Fellowship of India che raccoglie ben 200 comunità evangeliche, e l’Act Now for harmony and democracy. Le argomentazioni del ricorso, ritenute valide dal giudice, riguardano la violazione di tre diritti in particolare: quello alla privacy, quello alla libertà religiosa e quello alla libertà di parola e di espressione, tutti disciplinati dalla Costituzione dello Stato, e riguardano anche l’interferenza del provvedimento legislativo nella sfera intima dell’uomo, quella, cioè, del rapporto tra l’anima e Dio. In particolare, vittime del Freedom of Religion Act sono i missionari cristiani, accusati dagli estremisti indù di fare proselitismo tra gli indigeni dalit e i fuori casta. La prima udienza è fissata per il 14 giugno prossimo, mentre è ancora in esame il ricorso, di natura simile e di cui questo potrebbe costituire un precedente valido, presentato dalla Conferenza episcopale dell’India nel 2009 contro l’applicazione della legge anti-conversione nel Gujarat. (R.B.)







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