2011-02-25 14:22:53

Il cardinale Bagnasco alla Salesiana: “L’educazione dei giovani è il futuro dell’uomo”


L’educazione dei giovani come strumento che conduca a scegliere la cultura della vita anziché la cultura della morte, il confronto tra le quali mette in gioco il futuro dell’uomo. Questo ieri il centro dell’intervento del cardinale Angelo Bagnasco, arcivescovo di Genova e presidente dei vescovi italiani, presso la Pontificia Università Salesiana. Nel suo discorso, intitolato “Educare alla vita buona del Vangelo: il contributo delle università”, il porporato ha sottolineato il concetto di “emergenza educativa” più volte evidenziato anche da Benedetto XVI come la principale sfida da raccogliere per la Chiesa proiettata nell’epoca attuale. “L’educazione è stata in ogni tempo un compito delicato e difficile – sono le sue parole riportate dall'agenzia Sir – anima dell’educazione può essere solo una speranza affidabile e oggi questa nostra speranza è insidiata da molte parti e rischiamo di diventare anche noi, come gli antichi pagani, uomini senza speranza e senza Dio”. Un punto focale dell’intervento è stato la condizione giovanile, un tema inscindibile dalla riflessione sulla crisi di fiducia nella vita che nei giovani assume la forma di una vera e propria fragilità, troppo spesso “luogo di scorribande emotive sempre più veloci per la legge della sensibilità – ha proseguito il cardinale Bagnasco – su questa esposizione senza difese si concentra il fuoco incrociato degli interessi più diversi, economici e commerciali”. Un fuoco incrociato che può “sfociare nello stordimento, nel disinteresse generico, nella eccedenza, nel cinismo comportamentale”, insomma, in una “tristezza facilmente risentita”. Sul tema della ricerca della verità, il presidente della Cei si chiede da cosa essa oggi, sia oscurata: “Dalla banalità e dalla volgarità imperante”, è la risposta, e, richiamando l’enciclica del Papa “Caritas in Veritate”, ha concluso con una considerazione sui “valori non negoziabili”: “Quando una società si avvia verso la negazione e la soppressione della vita, finisce per non trovare più le motivazioni e le energie necessarie per adoperarsi a servizio del vero bene dell’uomo”. (A cura di Roberta Barbi)







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