Dalle ACLI (Associazioni
cristiane lavoratori italiani) arriva una proposta fattibile e concreta per stabilizzare
e rilanciare l'esperimento governativo della Social Card. Una "Nuova Social Card"
per aiutare tutti i nuclei in povertà assoluta, estesa a più soggetti, più ricca di
soldi e servizi e che tiene conto delle variazioni territoriali. Il ministro Sacconi
giudica la proposta buona ma impraticabile per l'assenza di fondi. Le Acli insistono:
'Le risorse, se si vuole, si trovano e la riforma del welfare deve partire dalla povertà
assoluta. E' solo questione di volontà politica' spiega il docente universitario
Cristiano Gori, coordinatore della proposta. "Quando i politici sentono che certe
misure sono popolari e servono a farsi rieleggere i soldi li trovano. E' responsabilità
di ogni cittadino fare capire a chi ci governa che questo è un tema prioritario' aggiunge
Paolo Pezzana, presidente della 'Federazione italiana organismi Persone senza dimora',
tra i firmatari del 'Piano nazionale contro la povertà'.