Libia morti e feriti. Gheddafi smentisce e accusa Al Qaeda
Morti e feriti in Libia per le proteste contro Gheddafi che per la terza volta è tornato
a parlare al Paese, minacciando il blocco del flusso di petrolio e accusando al Qaeda
di manipolare le contestazioni. Intanto la Libia sprofonda sempre più nel caos, difficile
avere informazioni complete sulla situazione, prevista per domani la marcia dei rivoltosi
sulla capitale. Massimiliano Menichetti:
Sull'intervento
militare umanitario ipotizzato dall'Ue, Fausta Speranza ha raccolto il commento del
vicepresidente del Parlamento Europeo,Gianni Pittella:
R.
– Guardi, non si può escludere nulla di fronte all’atrocità dello sterminio in atto,
di fronte alle cifre che ci stanno giungendo ed alla drammaticità della situazione.
Nulla si può escludere, e quindi anche un intervento militare a scopo umanitario è
nel novero delle cose possibili. Ovviamente, le decisioni saranno prese con il concorso
del Parlamento europeo e dei governi e anche in accordo con i nostri partner internazionali.
D.
– In questo momento, come si sta muovendo la diplomazia europea?
R.
– Innanzitutto, noi stiamo rinnovando con forza e decisione sempre maggiori l’appello
a cessare queste forme intollerabili e inaccettabili di repressione, questa scellerata
reazione che sta avendo Gheddafi: passa dal bombardamento delle folle all’incendio
dei pozzi; si sta utilizzando qualsiasi strumento per fermare un anelito ed una spinta
autentica, sincera verso la libertà e la democrazia. Noi ci muoviamo innanzitutto
sul piano dell’appello politico, però stiamo valutando anche tutte le altre forme
perché, rispetto ad una non-soluzione, si possa intervenire in maniera concreta e
tempestiva.
D. – Per quanto riguarda il numero dei morti, sono giunte
a voi, a Bruxelles, cifre ufficiali?
R. – Purtroppo, le cifre si aggiornano
di ora in ora: eravamo intorno alle 10 mila persone uccise, ma questa cifra – purtroppo
– è destinata ad aumentare di ora in ora, perché la follia brutale del regime mette
in campo qualsiasi mezzo, anche il più atroce, in maniera illusoria, per fermare i
cittadini che sono nelle piazze, nelle strade e che vedono realizzarsi il loro sogno
di libertà.